Il calo nella domanda dell’elettrico è stato determinante. Tre anni fa Volvo era stata tra le prime case automobilistiche ad annunciare l’abbandono ai motori termici.
Fuori dalle città le auto più inquinanti
Ridurre le emissioni di CO2 derivanti dal settore dei trasporti del 60% entro il 2050. È l’obiettivo della strategia adottata dalla Commissione europea. Le motivazioni principali sono, ancora una volta, limitare la dipendenza dell’Unione dal petrolio oltre che contrastare in modo drastico i cambiamenti climatici. Per raggiungere questi risultati ambiziosi, la Commissione si è posta
Ridurre le emissioni di CO2 derivanti dal settore dei trasporti del
60% entro il 2050. È l’obiettivo della strategia adottata
dalla Commissione europea. Le motivazioni principali sono,
ancora una volta, limitare la dipendenza dell’Unione dal petrolio
oltre che contrastare in modo drastico i cambiamenti climatici.
Per raggiungere questi risultati ambiziosi, la Commissione si
è posta alcuni punti considerati essenziali: trasferire
almeno il 50 per cento dei viaggi di medio raggio (massimo 300 km)
dal trasporto su gomma a quello su rotaia; utilizzare carburanti
sostenibili nel settore marittimo e aeronautico per una percentuale
non inferiore al 40 per cento; escludere le auto ad alimentazione
tradizionale (come benzina e diesel) dalle
città entro il 2050.
Proprio quest’ultimo punto è quello che ha suscitato la
curiosità maggiore per l’importanza ambientale ma anche
politica. Lo stesso commissario europeo per i Trasporti,
Siim
Kallas, ha descritto il piano come “radicale e con
obiettivi molto ambiziosi”. Cambiare le abitudini con cui un intero
continente è abituato a spostarsi, infatti, non è
affatto semplice né economico. Sempre secondo Kallas
l’investimento necessario sarebbe pari 1500 miliardi di euro e
avrà bisogno del sacrifico di tutti.
Ma prepararsi per ciò che sembra inevitabile, ovvero
una transizione dai combustibili fossi (in esaurimento)
all’utilizzo di fonti alternative, ha bisogno proprio di questo
tipo di approccio.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Quale futuro per l’auto elettrica dopo le elezioni europee? Mentre cresce l’attesa nei confronti delle future scelte politiche, 10 soluzioni per una mobilità competitiva e decarbonizzata.
Coupé, due sole porte, nata nel 1969 la Ford Capri è uscita di scena nel 1986. Molto amata in Inghilterra e in Germania, oggi ritorna rivista&corretta. E, per la prima volta, elettrica.
Pierfrancesco Favino si racconta a L’Automobile e parla del suo rapporto con l’auto, del senso profondo del viaggio, della sua Roma e di quel sogno ricorrente…
Dimensioni compatte e prezzi accessibili sono l’unico modo per aumentare l’adozione (e la redditività) dell’elettrico. E mentre gli Usa preparano l’addio al gigantismo dell’auto, in Italia la Panda…
Calura, distrazioni, stanchezza. L’esodo estivo in auto nasconde molte insidie. Gli Adas, Advanced driver-assistance systems, possono aiutarci a prevenire o ridurre gli incidenti. Cosa sono e come usarli.
I pneumatici devono sostenere il peso delle batterie e un’accelerazione più diretta. Ma ormai si va verso prodotti adattabili a ogni tipologia di auto.
I morti sulle strade sono calati solo dell’1 per cento nell’ultimo anno. L’Italia al 21esimo posto tra i 27 paesi dell’Unione europea. Bene la Finlandia.
Dacia Spring, l’elettrica “low cost” del gruppo Renault che ha conquistato l’Europa: semplice, leggera, compatta (e premiata per la sua efficienza).