Il G7 Trasporti frena la mobilità elettrica e spinge la Tav Torino-Lione

Italia e Francia ribadiscono l’impegno per l’alta velocità, mentre Salvini sull’elettrico teme la Cina. Avanti sui carburanti sostenibile per l’aviazione.

  • Accordo per il proseguimento dei lavori sulla Tav Torino-Lione e sullo sviluppo dei carburanti sostenibili per l’aviazione.
  • La presidenza italia frena sulla mobilità elettrica in Europa, a causa della concorrenza cinese.

Avanti con la Tav, il controverso progetto di alta velocità che dovrebbe collegare Torino a Lione, e più in generale alle grandi opere, tra cui il Ponte sullo Stretto di Messina per il quale l’Italia si avvarrà della consulenza del Giappone per quanto riguarda l’antisismica. Prudenza, come sempre, sulla riconversione elettrica del mercato dell’automotive, “per non fare un favore alla Cina”. Il G7 Trasporti, il vertice interministeriale dei 7 paesi più industralizzati del mondo, guidato dal ministro Matteo Salvini, in corso a Milano, si apre ribadendo due punti chiave della politica italiana. E il primo risultato è l’annuncio del proseguimento dei lavori per la Tav Torino-Lione, un progetto infrastrutturale di grande portata che ha suscitato discussioni e dibattiti negli ultimi anni.

Cosa ha deciso finora il G7 Trasporti

Al termine di un incontro bilaterale col ministro francese Patrice Vergriete, il ministero dei Trasporti ha infatti fatto sapere che “c’è la comune intesa di procedere con l’avanzamento dell’opera”. Per quanto riguarda il lato economico, a fine 2023 le cifre più significative sono: circa 1,4 miliardi di lavori tra Italia e Francia per studi ed opere geognostiche); circa 1,3 miliardi di lavori già realizzati tra Italia e Francia (opere preparatorie); oltre 6,8 miliardi di appalti assegnati per i lavori definitivi; oltre 3 miliardi di lavori civili in corso. Novità dal G7 Trasporti anche sul tunnel del Frejus: la parte chiusa dalla scorsa estate per una frana sarà riaperta nella seconda metà del 2024, così come, dopo anni di lavori, verrà inaugurata la seconda canna del traforo. Italia e Francia hanno anche firmato l’accordo sul collegamento ferroviario Cuneo-Ventimiglia, che rafforzerà la connettività tra i due Paesi.

Freno sulla mobilità elettrica 

Un altro argomento di rilievo è stato, come prevedibile, quello delll’elettrico. L’importanza di sviluppare tecnologie e infrastrutture per veicoli elettrici è stata enfatizzata da Salvini, che ha affermato: “Non possiamo permettere che altri paesi ci superino in questo settore strategico. Dobbiamo investire di più e accelerare il passo verso la mobilità sostenibile”. Allo stesso tempo però l’Italia è tornata a criticare il progetto dell’Unione europea di accelerare sulla mobilità elettrica (dal 2035 in Europa, sarà possibile vendere solo auto elettriche) proprio a causa dell’attuale dipendenza europea della Cina per il reperimenti dei materiali necessari per le batterie: “Significa mettersi mani e piedi in mano ai cinesi: l’Europa dovrà ripensare a questa marcia ideologica. Ma sta crescendo la consapevolezza del suicidio delle istituzioni europee di questi anni, non so se per dolo o se per ignoranza. Quindi abbiamo il dovere di invertire la marcia”.

Proprio di Vergrete sono state le parole più chiare sulla sfida ecologica che i leader sono chiamati ad affrontare parlando di trasporti: Siamo unanimi sull’importanza di una transizione verso modalità di trasporto più sostenibili, ecologiche e responsabili. Non possiamo affrontare il futuro della mobilità senza pensare a misure concrete per mitigare il cambiamento climatico. Queste sono tutte le azioni che stiamo intraprendendo per rafforzare la resilienza dei nostri trasporti”.

Il carburante sostenibile per l’aviazione 

Sempre con la Francia, invece, sarebbe stata confermata la piena intesa per la promozione dell’utilizzo dei Saf, i carburanti sostenibile per l’aviazione, prodotti da rifiuti industriali, vegetali e domestici, è destinato a rendere l’aviazione più sostenibile, sui quali si punta nel futuro prossimo per rendere l’aviazione meno impattante dal punto di vista delle emissioni:, visto che oggi il traffico aereo è responsabile del 2,4 per cento delle emissioni di CO2 secondo l’International council on clean transportation.

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