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Fincantieri e Viking annunciano la prima nave da crociera a idrogeno al mondo, un’innovazione italiana nel settore della navigazione che potrebbe ridefinire gli standard ambientali del turismo marittimo.
A dire il vero non è la prima volta che vi raccontiamo il possibile ruolo dell’idrogeno e della tecnologia a celle a combustibile nei trasporti, dove trova sempre più applicazioni per la produzione di energia a zero emissioni in diversi campi. Si va dal settore dei veicoli a quello marittimo appunto, con il primo catamarano a idrogeno fino ai traghetti per il trasporto passeggeri.
Adesso la transizione ecologica nel settore della navigazione accelera con l’annuncio della prima nave da crociera al mondo alimentata a idrogeno stoccato a bordo. Lo conferma Fincantieri che insieme all’operatore crocieristico Viking hanno recentemente dato l’importante annuncio, segnando una svolta epocale per il settore del turismo marittimo. L’accordo, che prevede la costruzione di due nuove unità, rappresenta un passo decisivo verso un futuro in cui la navigazione potrà finalmente ridurre drasticamente il proprio impatto ambientale.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra due grandi attori dei rispettivi settori: Fincantieri, eccellenza italiana nella cantieristica navale, e Viking, come anticipato operatore leader nel comparto crocieristico di lusso. La Viking Libra, questo il nome della prima nave da crociera alimentata a idrogeno, attualmente in costruzione presso lo stabilimento Fincantieri di Ancona (la consegna è prevista per la fine del 2026), conferma il ruolo del nostro paese nell’innovazione tecnologica del settore.
Con una stazza lorda di circa 54.300 tonnellate e una lunghezza di 239 metri, Viking Libra potrà ospitare fino a 998 persone in 499 cabine e utilizza un nuovo sistema di propulsione a idrogeno di ultima generazione che, combinato con una tecnologia avanzata a celle a combustibile, sarà in grado di generare fino a 6 megawatt di potenza. Il carico e lo stoccaggio dell’idrogeno avverranno direttamente a bordo, “grazie a un sistema a container pensato per superare le attuali criticità della catena di approvvigionamento”, sottolinea in una nota Fincantieri.
“Con Viking Libra non solo stiamo consegnando la prima nave da crociera al mondo alimentata a idrogeno stoccato a bordo, ma stiamo anche rafforzando il nostro impegno nel plasmare il futuro del trasporto marittimo sostenibile”, ha dichiarato Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri.
La propulsione a idrogeno rappresenta la frontiera più avanzata fra quelle attualmente disponibili nella navigazione, una tecnologia che come unico residuo del processo energetico ha di fatto solo il vapore acqueo, eliminando completamente le emissioni di anidride carbonica, ossidi di zolfo e particolato fine che caratterizzano invece le navi che utilizzano i carburanti tradizionali.
La realizzazione di una nave da crociera alimentata a idrogeno comporta notevoli sfide ingegneristiche: dalla progettazione dei sistemi di stoccaggio del combustibile ai protocolli di sicurezza, fino all’integrazione con i sistemi di navigazione tradizionali. Gli ingegneri di Fincantieri stanno lavorando a soluzioni innovative per garantire che questa soluzione rispetti i più elevati standard di sicurezza e comfort, senza compromessi sulle prestazioni. L’idrogeno, infatti, offre un’elevata densità energetica che consente autonomie paragonabili a quelle dei carburanti fossili, ma con un impatto ambientale drasticamente ridotto.
Questa innovazione risponde alla crescente domanda di turismo sostenibile da parte dei viaggiatori contemporanei, sempre più attenti all’impatto ambientale delle proprie scelte. Le crociere, tradizionalmente associate a un’elevata impronta ecologica, potrebbero così trasformarsi in un’opzione di viaggio significativamente più sostenibile.
La nave a idrogeno di Viking e Fincantieri si inserisce in un contesto globale di ripensamento del trasporto marittimo, “che movimenta l’80 per cento delle merci mondiali generando meno del 3 per cento delle emissioni globali di gas serra, rappresenta già oggi il modo più efficiente e sostenibile per il commercio internazionale” si legge in una nota di Confitarma, la Confederazione italiana armatori.
Un comparto che sta cercando strade innovative per ridurre il proprio impatto, un esercizio non facile che guarda a una transizione che sia sostenibile anche economicamente e che tenga conto della neutralità tecnologica. Non resta che attendere il varo della Viking Libra fissato per la fine del 2026, una data che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per il turismo marittimo globale.
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