Turismo sostenibile in Giordania. Giorno 4

Il Wadi Mujib è la riserva naturale più profonda del mondo e si trova ben 400 metri al di sotto del livello del mare. Sta li a un passo dalla statale, oltre un ponte di ferro che supera il delta del rio. È un poderoso canyon scolpito dal biblico fiume Arnone che sfocia direttamente nel Dead Sea e

Il Wadi Mujib è la riserva naturale più profonda del mondo e si trova ben 400 metri al di sotto del livello del mare. Sta li a un passo dalla statale, oltre un ponte di ferro che supera il delta del rio. È un poderoso canyon scolpito dal biblico fiume Arnone che sfocia direttamente nel Dead Sea e forma un labirinto di roccia eccezionale. L’intera area protetta misura poco più di 220 chilometri quadrati ma raggiunge dislivelli di quasi 1.300 metri. La biodiversità è davvero strabiliante: 420 specie di piante, 102 specie di uccelli, 10 razze differenti di animali carnivori tra cui volpi rosse, iene, sciacalli, linci, tassi, manguste, lupi e addirittura il leopardo arabo – e un colpo d’occhio pazzesco. Tra le montagne spaccate di Karak e Madaba si snodano percorsi misti di acque e rocce (con discese in cascata, sentieri in quota e scarpinate su e giù per gli orridi alla ricerca degli stambecchi nubiani e delle geometrie arenariche) a un passo dalla litoranea, con vista mare. Non per nulla Mujib è uno dei parchi naturali più gettonati da viaggiatori e trekker europei.

 

(foto di Davide Scagliola – Segui Epico su Instagram per scoprire nuovi angoli del mondo)

 

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La Giordania che pochi conoscono

Natura reale, nobile e blasonata. Lontano dagli affollati campi tendati del Wadi Rum o dalle bellezze turistiche della spianata di Petra, il paese della Regina Rania quassù invece si scuote di dosso la polvere del turismo di massa e svela montagne solitarie, canyon scolpiti dall’acqua, villaggi beduini, accampamenti di pastori, riserve naturali, oasi d’acqua e praterie dove perdersi nel silenzio biblico e nel viaggio ecochic. Qui la Giordania si fa verde e azzurra, morbida e profumata come il mediterraneo d’estate. Silenziosa come una valle alpina.

 

Il sistema dei parchi giordani comprende una mezza dozzina di aree protette sparse tra le rive del Mar Morto, il deserto e le montagne. Oltre a Dana e al Wadi Mujib, si possono visitare i pantani di Azraq a nord di Amman dove è possibile fare birdwatching durante le migrazioni stagionali tra Africa e Eurasia. Poco lontano si trova anche la piccola oasi di Shawmari dove vivono orici, onagri e gazzelle. La bella foresta di Dibeen – a sud del complesso archeologico di Jerash – ospita invece una magnifica serie di colline ricoperte di pini di Aleppo e protegge molte specie di uccelli e animali rari, come lo scoiattolo rosso persiano o la iena striata. Infine vale una gita anche la riserva di Ajlun nel nord del paese dove querce e carrubi ombreggiano colline ricoperte di fragole e pistacchi. Infine, più conosciuti ma non per questo meno interessanti – ci sono le oasi del Wadi Rum (deserti e formazioni rocciose straordinarie), le sponde del Mar Morto e la riserva marina di Aqaba che protegge chilometri di barriera corallina. Per le informazioni sul patrimonio naturalistico giordano e per organizzare tour, soggiorni e visite guidate ai parchi nazionali e agli ecolodge si può contattare la Royal Conservation Society.

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