
NeN, venditore di energia pulita, condivide con LifeGate la battaglia per le rinnovabili. Per il gas ha scelto di aderire al progetto Impatto Zero®.
Il ministero giordano ha dato via libera a 12 impianti solari. Una volta completati produrranno 200 megawatt di energia. E c’è anche un po’ d’Italia.
Il Medioriente continua ad investire nelle rinnovabili. È la Giordania in particolare ad essere particolarmente attiva nel campo del fotovoltaico, grazie al via libera dato dal ministero dell’Energia giordano: 12 progetti appaltati ad aziende estere che porterranno all’installazione di 200 MW di energia solare nel Paese. Non solo, entro il 2018 saranno 1,8 i GW installati sul territorio giordano.
Tra questi spicca l’impianto che è in via di costruzione su un terreno nella città di Ma’an, a circa 200 chilometri dalla capitale Amman. 73.320 moduli fotovoltaici capaci di produrre quasi 47 milioni di kWh l’anno, con una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 25.000 tonnellate l’anno. Realizzato dall’italiana Enerray in collaborazione con la saudita Desert Technologies, farà parte della rete di energia solare che collegherà il Marocco all’Arabia Saudita:
“Siamo orgogliosi del lavoro di sviluppo e investimento svolto insieme al nostro partner Enerray Spa, ed è con entusiasmo che entriamo nella fase di realizzazione dell’impianto”, ha sottolineato Nour Mousa, amministratore delegato di Desert Technologies. “Questo progetto è il primo con una rete di più di un 1.5 GW nel Medio Oriente e in Nord Africa, dal Marocco all’Arabia Saudita”.
“Questo progetto dimostra ancora una volta che il fotovoltaico è la fonte di energia più semplice, sostenibile ed economica anche nei paesi emergenti”, ha dichiarato Valerio Natalizia, manager di Sma, azienda che ha procurato gli inverter. “La collaborazione consolidata con Enerray ci rende orgogliosi e dimostra ancora una volta la forza delle nostre aziende nell’affrontare insieme sfide internazionali”.
La nuova strategia energetica del Paese punta decisamente sulle rinnovabili: il Governo prevede che entro il 2020 almeno il 10 per cento dell’energia della Giordania proverrà da fonti energetiche a basso impatto ambientale. Ne è un esempio la costruzione di un impianto eolico da 500 MW accoppiato ad uno solare da 10 MW nei pressi della città di Mafraq.
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