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Il 21 marzo è la Giornata mondiale Onu della poesia: parole, emozioni, rivelazioni da leggere e sentire. E condividere.
Non sono solo segni neri, sono parole vive e da vivere, capaci di mettere in moto sentimenti e far riaffiorare emozioni. Si trovano sulle pagine, si sottolineano, si copiano sul taccuino, si riconoscono e si sentono sulla propria pelle. Ci si affida a loro, perché amplificano i momenti di luce e sono preziose alleate in momenti di buio. Sono le poesie, le intuizioni della vita.
Tradizionalmente il 21 marzo, con l’arrivo della primavera (che quest’anno però è arrivata con un giorno d’anticipo), si festeggia la Giornata mondiale della poesia, istituita dal 1999 dall’Unesco per sottolineare il ruolo importante di quest’antica arte nel promuovere il dialogo e la comprensione interculturali, la diversità linguistica e culturale, la comunicazione e la pace.
“Zefiro torna e ‘l bel tempo rimena”, scriveva Petrarca: proprio Zefiro – il vento messaggero della primavera che da poche ore ci accarezza – porta serenità, amore, fiori, nuovi suoni nell’aria, il garrire delle rondini, il canto dell’usignolo insieme all’occasione per pensare alle parole, al loro potere evocativo, alla loro storia, alla loro musica. Alla poesia.
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