Popoli indigeni

Gli indigeni in Perù protestano per il rinnovo della concessione petrolifera

La comunità dei Kichwa ha sbarrato il fiume Tigre per impedire l’accesso alle imbarcazioni della compagnia petrolifera Pluspetrol.

Un immenso mare verde, interrotto solo da fiumi e nei quali gli unici suoni che risuonano sono le grida degli uccelli e delle scimmie, siamo nell’Amazzonia peruviana, all’interno della foresta più grande del pianeta. Qui da tempo immemorabile, in un’area compresa fra i fiumi Tigre, Corrientes e Pastaza, vivono vari popoli indigeni, tra cui la comunità dei Kichwa, tradizionalmente pescatori e cacciatori.

 

kichwa

 

Purtroppo per loro e per la foresta da quest’area proviene anche il 12 per cento del petrolio prodotto in Perù. I Kichwa hanno deciso di opporsi allo sfruttamento petrolifero e hanno bloccato un importante affluente del fiume in segno di protesta per il fallimento del governo nell’affrontare la crisi sociale e ambientale derivante dalle operazioni petrolifere.

 

Centinaia di indigeni, uomini, donne e bambini provenienti da numerose comunità, hanno protestato lungo il fiume Tigre per quasi un mese, bloccando il fiume con dei cavi per fermare le barche della compagnia petrolifera Pluspetrol.

 

Le compagnie petrolifere hanno operato nella regione per oltre 40 anni e secondo gli abitanti del posto sono responsabili di aver inquinato il territorio a tal punto da aver portato il governo a dichiarare lo stato di emergenza ambientale nell’area del fiume Tigre e dei bacini fluviali limitrofi.

 

pluspetrol

 

“Il fiume Tigre è il più contaminato ma il governo non è intervenuto seriamente – ha dichiarato Jose Fachin, leader dei Kichwa – la protesta coinvolge tuta la nostra comunità, siamo pronti a morire per questa causa. Il prezzo del petrolio è basso ma il dolore che causa è molto alto”.

 

La concessione petrolifera oggetto della protesta riguarda uno dei siti più produttivi del Perù, ma il contratto, detenuto da Pluspetrol, scade nel mese di agosto. Il governo si è impegnato a rinnovare la licenza ma secondo i leader delle comunità locali è prima necessario fare chiarezza sulla situazione ambientale.

 

“Quello che chiediamo è un’opera di bonifica, un risarcimento per l’utilizzo del territorio e di essere consultati, secondo le norme internazionali, prima di concedere nuovamente la licenza – ha spiegato Jose Fachin – altrimenti non permetteremo si trivelli ancora”.

 

fiume tigre

 

Pluspetrol non ha ancora fatto sapere se intende acconsentire alle richieste mentre il governo peruviano ha sollecitato i Kichwa a sospendere le proteste.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Uno sguardo autentico sulla vita dei popoli indigeni con il calendario 2022 di Survival International

Impossibile non restare affascinati dalla vita dei popoli indigeni, così intimamente connessa alla natura e così lontana dal nostro quotidiano. Possiamo raggiungerli con la fantasia e vedere il mondo con i loro occhi grazie alle straordinarie immagini del calendario 2022 “We, the people” di Survival International, il movimento globale che lotta per i loro diritti.

Il Cile dichiara lo stato di emergenza per fermare gli scontri con il popolo dei Mapuche 

Il presidente cileno Sebastián Piñera ha dichiarato lo stato di emergenza e schierato l’esercito in quattro province nel sud del paese in seguito a una serie di scontri fra le forze dell’ordine e il popolo indigeno dei Mapuche.   La misura straordinaria resterà in vigore per almeno due settimane e autorizzerà le forze armate a “fornire appoggio logistico, tecnologico e nelle comunicazioni, così come nelle operazioni di