Popoli indigeni

È vero che Bolsonaro ha ricevuto una medaglia per l’impegno verso gli indigeni

Bolsonaro riceve la medaglia al merito indigeno. Una scelta assurda del governo brasiliano che non tiene conto delle accuse di genocidio nei confronti del presidente.

  • Il governo brasiliano consegna al suo presidente una medaglia al merito per gli impegni profusi nei confronti delle popolazioni indigene.
  • Ma Jair Bolsonaro è accusato di genocidio nei confronti delle comunità indigene.
  • Nelle precedenti edizioni, la medaglia era stata assegnata ai leader dei movimenti indigeni.

In Brasile va in scena il teatro dell’assurdo. Il ministro della Giustizia Anderson Torres ha consegnato al presidente Jair Bolsonaro una medaglia al merito per l’impegno profuso verso le popolazioni indigene brasiliane. In particolare, si legge nelle motivazioni del premio: “Come riconoscimento del suo significativo servizio altruistico per il benessere, la protezione e la difesa delle comunità indigene”.

Una cerimonia scellerata dal momento che Bolsonaro è accusato, da più fronti, di crimini contro l’umanità, genocidio verso i popoli indigeni, ecocidio e di aver permesso lo sterminio di diverse popolazioni incontaminate per mettere le mani su nuove terre da sfruttare e deforestare.

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Una manifestazione contro Bolsonaro a Rio de Janeiro, ottobre 2021 © Getty Images

Bolsonaro è sempre stato nemico delle popolazioni indigene

Da quando è entrato in carica in veste di presidente nel 2019, Bolsonaro ha messo la tutela ambientale ai margini della politica brasiliana, sostituita da uno sfruttamento della foresta amazzonica sempre più massiccio. A varie agenzie sono stati tolti i finanziamenti. È il caso del Funai, la Fondazione nazionale dell’indio, che tra i suoi compiti ha proprio quello di salvaguardare i diritti delle comunità indigene.

Inoltre, durante la scorsa estate, Il Supremo tribunal federal (Stf) avrebbe dovuto pronunciarsi sulla questione del cosiddetto marco temporal, ovvero sulla proposta promossa dal settore dell’agrobusiness – sostenuto dal governo di Bolsonaro – secondo cui i popoli indigeni che non possono provare che al 5 ottobre 1988 – giorno in cui fu promulgata la costituzione brasiliana, abitavano fisicamente sulle loro terre, non vi hanno più alcun diritto. La sentenza è poi stata rimandata a data sconosciuta.

Ora, con un altro disegno di legge, il governo ha proposto di accelerare l’estrazione mineraria con la scusa che la guerra in Ucraina stia interrompendo le forniture di fertilizzanti necessari per i raccolti di grano.

Una volta si premiavano i leader indigeni

La medaglia al merito indigeno della nazione è un appuntamento tradizionale e, nelle passate edizioni, è stata assegnata ad accademici come l’antropologo Darcy Ribeiro o a leader indigeni come il capo iconico e ambientalista Raoni Matuktire.

Quest’anno, oltre che a Bolsonaro, il ministro della giustizia ha consegnato il premio anche a se stesso e ad altri tre ministri. “È assurdo”, ha twittato Sonia Guajajara, coordinatrice nazionale dell’Associazione dei popoli indigeni del Brasile (Apib), la confederazione che ad agosto 2021 ha denunciato Bolsonaro davanti alla Corte penale internazionale (denuncia poi reiterata da un’ong austriaca a ottobre dello stesso anno). Come ha fatto sapere in una sua nota, Apib intraprenderà un’azione legale per annullare l’ordinanza del ministero della giustizia.

Al coro di protesta si è unito anche il deputato del partito socialista Alessandro Molon: “È scandaloso che lo stesso governo che sta cercando di legalizzare l’attività mineraria nelle terre indigene, mettendo a rischio l’esistenza stessa di questi popoli perseguitati e maltrattati, abbia il coraggio di concedersi medaglie al merito per tutto il male che ha fatto”.

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