Fiat Chrysler e Google, un accordo storico per lo sviluppo dell’auto a guida autonoma
Il gruppo Fiat-Chrysler e Google collaboreranno per lo sviluppo delle vetture senza conducente. I prototipi saranno basati sull’ibrida Chrysler Pacifica.
Una breve frequentazione, un fidanzamento lampo. Infine il matrimonio. Il Gruppo FCA e Alphabet – holding cui fa capo Google – hanno stretto un accordo per lo sviluppo di vetture a guida autonoma. Dopo nemmeno tre mesi di trattative, Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, si è assicurato la tecnologia e la connettività d’ultima generazione della Google Car, mentre il colosso californiano ha trovato un costruttore di primo piano pronto a realizzare i prototipi hi-tech dell’auto senza conducente, in attesa dei modelli definitivi il cui debutto è previsto nel 2019-2020.
Chrysler Pacifica
Google e Fiat Chrysler, un accordo per la mobilità sostenibile
È una partnership storica che da un lato proietta il gruppo FCA – cui fanno capo i brand Fiat, Alfa Romeo, Maserati, Lancia, Abarth, Jeep, Chrysler, Dodge e Ram – nel ristretto novero dei costruttori più innovativi sul mercato, colmando un gap tecnologico sino a ieri ampio rispetto a rivali quali Audi, Mercedes-Benz o Tesla, dall’altro fornisce un forte, anzi fortissimo impulso allosviluppo della guida autonoma e della mobilità sostenibile. Una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire l’automobile, dato che in uno scenario futuro – quanto remoto è difficile prevedere – potrebbero circolare vetture “vuote” al servizio di passeggeri dislocati in diversi punti delle città, riducendo drasticamente il parco circolante. Auto, molto probabilmente, ibride quando non totalmente elettriche.
Google Koala Car
Il laboratorio è un’ibrida plug-in
FCA, nel dettaglio, fornirà un centinaio di monovolume Chrysler Pacifica al colosso di Mountain View, destinate a essere trasformate in laboratori viaggianti per lo sviluppo della nuova tecnologia. Perché questo modello? Erede della storica Voyager, Pacifica ha portato al debutto il primo powertrain ibrido plug-in, vale a dire dotato di batterie ricaricabili mediante una comune presa domestica, del Gruppo FCA. Il minivan americano abbina infatti un V6 3.6 benzina a due motori elettrici, così da poter percorrere sino a quarantotto km in modalità puramente elettrica. Una vettura che rappresenta, sia tecnicamente sia a livello d’immagine, la bandiera tecnologica di Fiat Chrysler Automobiles per lo sviluppo di una nuova mobilità (in futuro senza guidatore).
La Google Koala Car è l’auto che si guida da sola
Google ha percorso 4 milioni di chilometri
L’accordo tra il Gruppo FCA e Alphabet arriva dopo che, dal 2009 a oggi, la sperimentazione da parte di Google ha portato a percorrere più di quattro milioni di chilometri, di cui due milioni e 400mila in modalità autonoma sfruttando l’interazione tra motore elettrico, sensori radar, laser e il sistema software basato sulla tecnologia/cartografia proprietaria Google Maps. Un bagaglio d’esperienza eccezionale, sinora affidato a ventuno concept su base Lexus RX450h e a trentatré prototipi denominati Koala. “Lavorare con Google offre a FCA la possibilità di collaborare con una delle maggiori società tecnologiche al mondo, così da accelerare l’innovazione nell’industria automobilistica”, ha sottolineato lo stesso Sergio Marchionne, commentando l’accordo con la factory californiana. “L’esperienza che tutte e due le aziende acquisiranno sarà fondamentale per offrire soluzioni hi-tech nel settore automobilistico; soluzioni che porteranno benefici per tutti i consumatori”. “L’auto senza conducente progettata da Google può rendere le nostre strade più sicure e aumentare la mobilità di milioni di persone che non possono guidare”, ha sottolineato FCA annunciando lo storico accordo. “L’obiettivo finale è aiutare la gente ad andare da un posto A ad un posto B, spingendo semplicemente un pulsante”.
Chrysler Pacifica, il modello scelto per l’accordo Fiat Chrysler e Google
Un duro colpo al progetto Apple
Non meno entusiastica la posizione del gigante californiano, che tramite John Krafcik, ex numero uno di Hyundai Usa e attuale amministratore delegato del progetto Google Car, ha affermato come il Gruppo FCA possa contare su di un team d’ingegneri agile, di grande esperienza, e la Pacifica sia adatta ad ospitare la tecnologia della Big G. In aggiunta, la collaborazione potrebbe portare alla produzione di una vera e propria vettura brandizzata Google, ma costruita da FCA, con buona pace di Tim Cook, amministratore delegato di Apple. Che Apple stia lavorando a un’auto è infatti assodato; così come il fatto che questa vettura sia a propulsione elettrica e, quasi certamente, a guida autonoma. Quali siano i partner commerciali di Cupertino per il progetto denominato Titan, al momento, è invece un mistero. Rumors insistenti sostengono che un team d’ingegneri stia lavorando febbrilmente tanto nella Silicon Valley quanto in una sede distaccata di Berlino, ma la road map per giungere alla messa su strada sarebbe ancora in fase embrionale e, in ogni caso, non dovrebbe approdare a nulla di concreto prima del 2019, quando FCA e Google contano invece di presentare le prime vetture senza conducente. A meno che i recenti avvenimenti non spingano la Mela a stringere un accordo con Mercedes-Benz, BMW o Volkswagen – questi i partner più accreditati – oppure ad affidarsi all’austriaca Magna Steyr per dar vita alla prima iCar.
Indipendentemente da chi sarà il pioniere della guida autonoma, lo sviluppo delle nuove tecnologie porterà da un lato alla riduzione sostanziale degli incidenti causati da errori umani, negli Stati Uniti quantificabili nel novantaquattro per cento del totale e in 33mila vittime all’anno, dall’altro a un radicale svecchiamento del parco circolante, a tutto vantaggio del contenimento delle emissioni inquinanti. E allora, che guida autonoma sia.
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