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In occasione della fiera Première Vision, Greenpeace ha annunciato un nuovo ingresso nel progetto Detox: le cerniere Lampo dell’azienda Giovanni Lanfranchi.
La lotta di Greenpeace contro un’industria tessile che fa uso di sostanze tossiche inquinando i corsi d’acqua continua. Dal 2011 ad oggi, l’ente internazionale per la difesa dell’ambiente, attraverso il programma Detox, ha ottenuto l’adesione di trentuno aziende di moda che si sono impegnate a ripulire i loro prodotti da qualsiasi composto chimico pericoloso per il Pianeta.
Ieri, durante la giornata inaugurale della fiera internazionale sulla moda e il mondo tessile che si svolge a Parigi ogni anno, l’associazione no-profit ha annunciato l’ingresso nel proprio progetto del marchio Lampo della Ditta Giovanni Lanfranchi, un’importante produttrice di zip e cerniere a livello mondiale.
Si tratta di un’azienda che ha rivestito un ruolo fondamentale nella storia dell’industria tessile italiana, in quanto è proprio a questa che si deve l’introduzione in Italia, durante gli anni Trenta, del nuovo sistema di chiusura a cerniera lampo. E da allora, la sua fama l’ha portata a diventare una delle principali fornitrici di case di moda quali Versace, Gucci, Armani e Dolce&Gabbana.
Anche grazie al progetto aziendale “I feel green”, finalizzato alla salvaguardia dell’ambiente, Lampo è riuscita a eliminare dieci degli undici gruppi di sostanze tossiche denunciate da Greenpeace (alchilfenoli, ftalati, ritardanti di fiamma bromurati e clorurati, coloranti azoici, composti organici stannici, PFC, clorobenzeni, solventi clorurati, clorofenoli, paraffine clorurate a catena corta e metalli pesanti), diventando il trentaduesimo membro della campagna Detox.
Foto ©www.mademoiselleclaire.com
“L’impegno della Ditta Giovanni Lanfranchi dimostra che già oggi la moda può fare a meno delle sostanze tossiche, anche in lavorazioni complesse come quelle richieste nella produzione delle chiusure lampo”, ha dichiarato Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna inquinamento di Greenpeace. “Una scommessa davvero ambiziosa per un’azienda che deve misurarsi con trattamenti dei metalli che di solito impiegano sostanze chimiche molto aggressive”.
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