La Groenlandia non era mai stata così calda negli ultimi mille anni

Uno studio pubblicato dalla rivista Nature indica che le temperature in Groenlandia hanno raggiunto i record dell’ultimo millennio.

L’Artico si sta scaldando più velocemente rispetto alla media globale, il che sta comportando una rapida ritirata della calotta glaciale. La conferma ulteriore di un’informazione ormai nota, corredata da dati più precisi e allarmanti, è arrivata da un nuovo studio pubblicato mercoledì 18 gennaio dalla rivista scientifica Nature. Secondo il quale in alcune regioni della Groenlandia era un millennio che non si registravano temperature così elevate.

Groenlandia: 800 anni di raffreddamento, poi l’impennata dopo le rivoluzioni industriali

Analizzando i carotaggi effettuati al fine di mappare l’andamento termico nel corso dei secoli, gli scienziati hanno potuto determinare quali siano i luoghi dell’immensa isola artica a scaldarsi più velocemente. I dati raccolti hanno indicato, in particolare nelle porzioni centrale e settentrione del territorio, un progressivo raffreddamento nel corso dei primi 800 anni del millennio. Quindi un crescente riscaldamento a partire dal Diciannovesimo secolo.

Groenlandia calotta glaciale
La fusione dei ghiacci in Groenlandia © Sean Gallup/Getty Images

Proprio, guarda caso, a partire dalle due rivoluzioni industriali. Quando cioè l’uomo ha cominciato a bruciare combustibili fossili per produrre energia e alimentare le proprie industrie e produzioni.

Il decennio 2001-2011 a +1,5 gradi rispetto alla media del Ventesimo secolo

Ma non è tutto: gli scienziati hanno riscontrato conferme sull’aumento delle temperature nell’ultimo decennio analizzato, quello compreso tra il 2001 e il 2011. I dati indicano un aumento medio di 1,5 gradi centigradi rispetto alla media del Ventesimo secolo. “Si è trattato dei dieci anni più caldi dell’ultimo millennio”, ha confermato al Washington Post Maria Hörhold, principale autrice e ricercatrice dell’Istituto Alfred Wegener di Bremerhaven, in Germania.

Ciò potrebbe provocare un’accelerazione anche nel processo di risalita del livello dei mari di tutto il mondo. Con conseguenze soprattutto in alcune aree del Pianeta particolarmente vulnerabili. “La Groenlandia – ha aggiunto la stessa scienziata alla Cnn – rappresenta oggi il principale motore del fenomeno. Se continueremo ad alimentare l’effetto serra disperdendo CO2 nell’atmosfera nel modo in cui lo stiamo facendo ora, di qui al 2100 dalla fusione della calotta glaciale in Groenlandia arriverà una crescita del livello degli oceani di 50 centimetri. E a pagarne le conseguenze saranno milioni di persone che oggi vivono in zone costiere”.

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