
L’ultimo attacco, nel sud della Striscia di Gaza, ha causato oltre 50 morti e centinaia di feriti. Israele continua a usare la fame come arma contro i palestinesi.
Il segretario Onu Guterres ha denunciato la disastrosa situazione umanitaria a Gaza e intimato a Israele di rispettare il diritto internazionale.
Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, è tornato a parlare della catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. E ha lanciato un duro attacco contro Israele, chiedendo di rispettare il diritto internazionale.
Lo ha fatto in un discorso tenuto nei giorni scorsi al Palazzo di Vetro di New York, dove ha sottolineato tra le altre cose che la Striscia di Gaza è ormai ridotta a “un campo di sterminio”. E che un nuovo cessate il fuoco da parte di Israele è l’unica soluzione possibile.
“Niente cibo. Niente carburante. Niente medicine. Niente rifornimenti commerciali. Con l’esaurimento degli aiuti, si sono riaperte le porte dell’orrore. Gaza è un campo di sterminio e i civili sono in un circolo vizioso di morte”. Non ha usato mezzi termini António Guterres, segretario generale dell’Onu, per denunciare dalla sede dell’organizzazione la situazione drammatica nella Striscia di Gaza.
Dopo i circa 50mila morti causati dai bombardamenti israeliani tra il 7 ottobre 2023 e gennaio 2025, gli attacchi sul territorio palestinese si erano fermati grazie a un accordo di cessate il fuoco. Ma a marzo Israele ha fatto dietrofront: prima è tornato a bloccare l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia, poi ha ripreso i trasferimenti forzati di persone e i bombardamenti, colpendo anche strutture e operatori sanitari. Come successo a fine marzo con la strage dei 15 operatori nei pressi di Rafah, uccisi a sangue freddo e seppelliti in una fossa comune.
“Come potenza occupante, Israele ha obblighi inequivocabili ai sensi del diritto internazionale, tra cui il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani”, ha proseguito il suo discorso Guterres. “Al personale umanitario deve essere garantita la protezione che gli è accordata dal diritto internazionale”.
Parlando del futuro della Striscia di Gaza, Guterres ha sottolineato che l’Onu non parteciperà “ad alcun accordo che non rispetti pienamente i principi umanitari: umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità”. E ha lanciato un appello per un nuovo cessate il fuoco, come già fatto in numerose occasioni tra la fine del 2023 e l’inizio del 2025, quando questo obiettivo era poi stato temporaneamente raggiunto.
“È ora di porre fine alla disumanizzazione, proteggere i civili, rilasciare gli ostaggi, garantire aiuti umanitari e rinnovare il cessate il fuoco”, ha sottolineato Guterres, che ha anche lanciato l’allarme sulla situazione sull’altro territorio palestinese, la Cisgiordania. Negli ultimi mesi Israele ha ampliato le sue operazioni militari nell’area e aumentato il numero di insediamenti, peggiorando ulteriormente la già precaria condizione della popolazione autoctona palestinese. “Il rischio che la Cisgiordania occupata si trasformi in un’altra Gaza peggiora ulteriormente la situazione”, ha detto il segretario generale dell’Onu.
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