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Honduras-Stati Uniti sola andata. Un’immensa carovana di migranti in marcia per cambiare vita
Un corteo di migliaia di migranti è partito dall’Honduras e sta attraversando illegalmente il Messico. Con l’obiettivo di raggiungere gli Stati Uniti.
Settemila persone. Un corteo immenso di donne, uomini e bambini è partito da San Pedro Sula, nel nord dell’Honduras, una decina di giorni fa e in questo momento sta attraversando il Messico. Illegalmente: si tratta infatti di migranti “clandestini”. Che per sfuggire alle violenze e alla povertà nel proprio paese hanno deciso di tentare un’azione al contempo concreta e simbolica. Il loro obiettivo, infatti, è di raggiungere e varcare la frontiera con gli Stati Uniti. Il cui presidente, Donald Trump, ha già affermato di essere pronto a bloccare “l’assalto” dei migranti.
Un viaggio lungo 2.500 km dall’Honduras agli Stati Uniti
La maggior parte di questi ultimi è riuscita ad entrare in Messico attraversando il fiume Suchiate, che rappresenta la frontiera con il Guatemala, a piedi o con mezzi di fortuna. Nessuno di loro ha soldi. In molti casi mancano anche i viveri: si sopravvive grazie al cibo donato dalla popolazione incontrata lungo il cammino. Che secondo quanto riferito dalla stampa internazionale si è mostrata spesso solidale con la carovana.
Full efforts are being made to stop the onslaught of illegal aliens from crossing our Souther Border. People have to apply for asylum in Mexico first, and if they fail to do that, the U.S. will turn them away. The courts are asking the U.S. to do things that are not doable!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 21 ottobre 2018
Il 22 ottobre i migranti hanno raggiunto alla fine della giornata la città di Tapachula, nel Chiapas. Quel giorno, hanno marciato per sette ore, coprendo 38 chilometri. Sfiniti, si sono accampati in un parco. “Li respingeremo, se non faranno prima domanda d’asilo in Messico”, ha ammonito Donald Trump attraverso Twitter.
Donald Trump: “Pronti a respingere l’assalto. Chiuderemo le frontiere”
La Casa Bianca ha quindi puntato il dito contro Honduras, Guatemala e El Salvador, affermando che gli Stati Uniti “taglieranno, riducendoli significativamente, gli enormi aiuti internazionali che concedono a questi paesi”. Ciò nel caso in cui i loro governi “si dimostreranno in capaci di fare il loro lavoro e impedire a queste persone di varcare le frontiere per venire illegalmente da noi”.
Washington ha anche minacciato di chiudere il confine meridionale nel caso in cui la carovana non dovesse essere bloccata. Da parte sua, il Messico ha accolto in parte le richieste di Trump, affermando di voler fermare gli uomini. Donne e bambini, però, sono stati lasciati liberi di proseguire il cammino. Altre 300 persone sono state convinte a rinunciare al viaggio e di tornare a casa.
Il presidente dell’Honduras, Juan Orlando Hernandez , e il suo omologo del Guatemala, Jimmy Morales, hanno puntato tuttavia il dito contro chi “sfrutta la sfortuna delle persone per motivazioni politiche”.
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