Ifad e Unilever: accordo a favore dei piccoli agricoltori

Un accordo di partenariato pubblico-privato volto a migliorare le condizioni di vita dei piccoli agricoltori di tutto il mondo è stato firmato oggi dal Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad) e Unilever, società multinazionale di fornitura di beni di consumo. L’accordo è il primo del suo genere firmato dall’Ifad con il settore privato, ed

Un accordo di partenariato pubblico-privato volto a migliorare le condizioni di vita dei piccoli agricoltori di tutto il mondo è stato firmato oggi dal Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad) e Unilever, società multinazionale di fornitura di beni di consumo.

L’accordo è il primo del suo genere firmato dall’Ifad con il settore privato, ed è stato siglato dal presidente Ifad Kanayo F. Nwanze e dall’amministratore delegato Unilever, Paul Polman.

L’obiettivo è quello di migliorare la produttività agricola, il collegamento degli agricoltori ai mercati, la riduzione del rischio e della vulnerabilità, il miglioramento del lavoro non agricolo nelle zone rurali e maggiore sostenibilità dell’agricoltura. L’accordo riepiloga una somma di percorsi volti a sfruttare da un lato le conoscenze e l’esperienza dell’Ifad nel lavoro con i piccoli agricoltori e con le imprese rurali, dall’altro la capacità di Unilever di integrare gli agricoltori nei mercati e la competenza della società nel campo dell’agricoltura sostenibile. Ciò include anche una missione congiunta sul campo svoltasi nel gennaio 2014, per esaminare un progetto sostenuto dall’Ifad nella regione Vidarbha del Maharashtra, nell’India Occidentale.

“L’Ifad riconosce che giusti investimenti in agricoltura sono essenziali per la sicurezza alimentare di una popolazione in crescita – ha spiegato Kanayo Nwanze – ecco perché partenariati, come quello che abbiamo firmato oggi con Unilever, sono così importanti”. Gli investimenti in agricoltura, secondo la Banca Mondiale, sono da due a quattro volte più efficaci nell’ aumentare i redditi tra i più poveri, che in qualsiasi altro settore.

Per l’amministratore delegato Unilever Paul Polman “ora più che mai il mondo ha bisogno di aumentare gli investimenti in agricoltura che, per poter ottenere cambiamenti concreti e significativi tali investimenti, devono provenire sia dal settore pubblico che da quello privato. Sia i piccoli che i grandi agricoltori sono necessari per aumentare la produttività e fornire cibo a sufficienza per nutrire i poveri del mondo. Al fine di passare dalla sussistenza all’agricoltura commerciale 1,5 miliardi di persone, che dipendono da piccole aziende, hanno bisogno di accedere alla conoscenza, ai beni, al credito, ai mercati e alla gestione del rischio che possono giungere dalle imprese più grandi”.

Sia Ifad che Unilever operano in aree geografiche simili, anche in Paesi (Cina, India e Indonesia) fondamentali per lo sviluppo e la crescita. Nel 2010, Unilever ha lanciato un piano d’azione decennale verso la sostenibilità centrato sul miglioramento della condizioni di vita, l’approvvigionamento sostenibile delle risorse, la nutrizione. Dalla fine del 2010, Unilever ha aumentato il numero dei piccoli proprietari educati ad agire in maniera sostenibile, arrivando a circa 450.000 persone.

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