
Il caso del giocatore del Real Madrid Vinicius, ma anche quelli dei giocatori dell’Inter Romelu Lukaku e della Juventus Dusan Vlahovic sono lo specchio di un problema del calcio col razzismo. È ora di dire basta.
Sono 260 in Italia, dove sono nate a Bologna, e una ventina nel mondo tra Nuova Zelanda, Croazia e Brasile, con 12mila persone amiche dei vicini di casa
Si chiamano social street. Sono comunità di cittadini che abitano nella stessa strada. Via Fondazza a Bologna è la prima social street d’Italia e del mondo. L’ha creata nove mesi fa Federico Bastiani, 36 anni, che nel settembre 2013 ha fondato il gruppo Facebook “Residenti in Via Fondazza – Bologna”. Da allora il gruppo e è cresciuto in modo sorprendente (oggi conta 930 membri) e l’esperimento si è esteso a macchia d’olio lungo tutta la penisola ed è stato imitato anche all’estero. Attualmente ci sono 260 social street in Italia e una ventina nel mondo tra Nuova Zelanda, Croazia e Brasile, con 12mila persone che non sono più estranee con i vicini di casa.
Federico riceve quotidianamente mail di chi vuole creare una social street. Facebook è soltanto un mezzo per far incontrare le persone a costo zero senza aprire nuovi siti, o piattaforme. Non servono soldi, è soltanto un investimento umano.
L’obiettivo del social street è quello di far socializzare persone che vivono vicine al fine di instaurare un legame, condividere necessità, scambiare professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre tutti i benefici derivanti da una maggiore interazione sociale.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il caso del giocatore del Real Madrid Vinicius, ma anche quelli dei giocatori dell’Inter Romelu Lukaku e della Juventus Dusan Vlahovic sono lo specchio di un problema del calcio col razzismo. È ora di dire basta.
La schiavitù moderna è un problema reale in varie zone del mondo. E riguarda anche i paesi del G20, perché importano beni che sono frutto di lavoro forzato.
L’obiettivo della giornata è quello di contribuire a sradicare l’omofobia e tutelare le minoranze.
Quello delle atlete trans è un tema sempre più di attualità che lo sport mondiale però non sa bene come gestire, in attesa che la scienza dica qualcosa.
Il servizio Nipote in affitto vuole ridurre il divario digitale nella popolazione anziana e favorire la collaborazione tra generazioni.
Da quattro anni il quadro globale della fame nel mondo è in costante peggioramento. Tra i fattori principali, la crisi climatica e quella economica.
Come ogni anno, Reporter senza frontiere ha valutato le condizioni della libertà di stampa in 180 paesi nel mondo. Il quadro che ne emerge è problematico.
La Life support di Emergency ha già salvato centinaia di persone. Il comandante Domenico Pugliese racconta il suo ruolo e l’esperienza a bordo.
I loghi delle agenzie di scommesse non potranno più essere esposti sulle maglie sportive. Una decisione che avrà un grosso impatto economico sulle squadre, ma qualcuno spera che possa anche averlo – in positivo – sui più giovani.