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Il partito di Aung San Suu Kyi vince le elezioni in Birmania
Il partito di Aung San Suu Kyi, la Lega nazionale per la democrazia (Nld), ha ottenuto la maggioranza assoluta nelle elezioni tenutesi l’8 novembre, segnando una svolta nella storia della Birmania (Myanmar) e ottenendo ufficialmente il controllo del parlamento e la possibilità di eleggere il nuovo presidente. Sebbene finora sia stato scrutinato solo l’83 per cento delle
Il partito di Aung San Suu Kyi, la Lega nazionale per la democrazia (Nld), ha ottenuto la maggioranza assoluta nelle elezioni tenutesi l’8 novembre, segnando una svolta nella storia della Birmania (Myanmar) e ottenendo ufficialmente il controllo del parlamento e la possibilità di eleggere il nuovo presidente.
Sebbene finora sia stato scrutinato solo l’83 per cento delle schede, la Union election commission che fa capo al governo ha annunciato oggi che la Nld ha ottenuto 348 seggi nelle camere del governo (alta e bassa), 19 in più rispetto ai 329 seggi necessari per raggiungere la maggioranza assoluta. Sulla scia di una vittoria schiacciante, Aung San Suu Kyi ha lanciato un appello al presidente e al capo dell’esercito per avviare negoziati la prossima settimana per la riconciliazione nazionale.
Negli ultimi giorni la comunità internazionale, tra cui il presidente americano Barack Obama e il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, ha fatto le proprie congratulazioni a Aung San Suu Kyi. Anche l’attuale presidente del Myanmar Thein Sein e il comandante delle forze armate Min Aung Hlang si sono uniti ai complimenti.
“Rispetteremo e seguiremo la decisione dell’elettorato”, ha dichiarato Ye Htut, portavoce del presidente. “Lavoreremo in modo pacifico nel trasferimento del potere. Congratulazioni a Aung San Suu Kyi e al suo partito per aver ottenuto il consenso del popolo”.
Sebbene le forze armate controllino il 25 per cento del parlamento e Suu Kyi non possa diventare presidente, il premio Nobel per la Pace ha affermato che rimarrà “al di sopra del presidente” e guiderà il governo.
“La grande sorpresa di queste elezioni non è stata la batosta che ha preso l’Usdp o la vittoria schiacciante della Nld, ma l’enorme sconfitta dei partiti di minoranza etnica”, ha affermato l’analista politico Richard Horsey, che ha anche avvertito che ciò potrebbe compromettere la visibilità delle minoranze etniche in questa delicata fase di transizione.
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