Il ritorno del bisonte europeo in Gran Bretagna

Grazie al progetto Wilder blean, il bisonte europeo è tornato in Gran Bretagna dopo migliaia di anni. L’obiettivo è il ripristino dell’ecosistema.

  • Il bisonte europeo è ritornato a girovagare per la Gran Bretagna dopo migliaia di anni.
  • Il progetto Wilder blean ha l’obiettivo principale di ripristinare il sistema bosco, laddove ora c’è una foresta a scopo commerciale.
  • Il bisonte è una specie chiave di volta: grazie alle sue azioni quotidiane, si mantiene l’equilibrio dell’ecosistema circostante.

Un tranquillissimo lunedì mattina di luglio, verrà ricordato per il ritorno dei bisonti in Gran Bretagna. Infatti, grazie ad un ambizioso progetto di reintroduzione chiamato Wilder Blean, sono stati liberati tre bisonti europei, che mancavano dai boschi inglesi da migliaia di anni.

Mandria di bisonti
L’ambizioso progetto di reintroduzione del bisonte in Gran Bretagna © Andrzej_Kulak/Pixabay

La reintroduzione nel Kent

L’area messa a disposizione delle tre femmine rilasciate, inizialmente, sarà un recinto di cinquanta ettari; quando poi verrà introdotto anche il maschio, gli animali avranno a disposizione duecento ettari nella campagna del Kent. Nel frattempo, si sono avviati i lavori per la costruzione di corridoi ecologici “a misura di bisonte”, così da evitare problemi nell’attraversare i percorsi già esistenti. Le attese per i ranger è che i bisonti si riproducano, riuscendo a far nascere un piccolo per anno, anche se al momento l’area è autorizzata ad ospitare al massimo dieci individui.

Dal rischio di estinzione al ripopolamento del bisonte europeo

Il bisonte europeo (Bison bonasus), che meno di un secolo fa era a un passo dall’estinzione, si è salvato solamente grazie ad uno zoo in Polonia. L’allevamento in cattività dei pochi animali sopravvissuti ha permesso di far aumentare il numero di individui. Successivamente, sono state svolte numerose opere di reintroduzione – in Polonia, nei Paesi Bassi, in Romania e in altri luoghi –, le quali hanno fatto sì che la popolazione si riprendesse.

Il numero di bisonti europei è salito così a 7.500 esemplari; il problema è che discendono quasi tutti da una dozzina di individui nati in cattività. Questo problema di consanguineità può essere ridotto con la creazione di nuove mandrie per migliorare la resilienza della specie, fornendo un apporto di materiale genetico differente. Anche l’Iucn ha recentemente cambiato la classificazione del bisonte europeo da vulnerabile a quasi minacciato; rimane comunque una specie da proteggere con attenzione.

Bisonti nel bosco
Il bisonte può essere definito come una specie chiave di volta © Thomas Lohnes/Getty Images

Il bisonte è una specie chiave di volta

Il bisonte ricopre un ruolo ecologico molto importante. È infatti una specie definita “chiave di volta”, poiché ha incredibili effetti sull’ambiente in cui vive. Il progetto Wilder blean ha anche questo scopo: reinserire i bisonti, questi “ingegneri dell’ecosistema”, per ripristinare quella che attualmente è una pineta per la produzione di legname in un vivace bosco naturale.

La loro inclinazione a mangiarsi la corteccia farà sparire qualche albero non autoctono, oppure la loro mole aprirà nuovi sentieri permettendo alla luce di raggiungere il suolo della foresta; il loro rotolarsi nella polvere per rimuovere i parassiti creerà degli spazi di terra nuda perfetti per le piante pioniere; la loro pelliccia e le loro feci disperderanno i semi. Tutto ciò dovrebbe consentire a nuove piante di crescere e a nuovi animali di prosperare. Possono essere considerati i migliori ingegneri dell’ecosistema e, inoltre, lo gestiscono gratuitamente.

Il bisonte europeo è parente di una specie originaria della Gran Bretagna

Bisogna però sottolineare che il bisonte europeo non è originario del Regno Unito, ma è un parente relativamente stretto del Bison schoetensacki, o bisonte delle boscaglie, vissuto in Gran Bretagna durante il Pleistocene. Come detto, l’area è attualmente autorizzata ad ospitare un massimo di dieci individui, ma potrebbe accoglierne molti di più in futuro poiché c’è la speranza che la nuova mandria del Kent possa aiutare a ristabilire altri siti, sia nel paese che all’estero.

Bisonte solitario
La reintroduzione del bisonte porterà benefici a tutto l’ecosistema © Thomas Lohnes/Getty Images

I benefici della reintroduzione per tutto l’ecosistema

La reintroduzione del bisonte ha portato incredibili benefici anche in altre nazioni. Basti pensare che nei Paesi Bassi, nella riserva di Kraansvlak, i ricercatori hanno osservato che anno dopo anno, dalla reintroduzione del 2007, il numero di uccelli è continuato ad aumentare; inoltre, hanno scoperto che alcuni uccelli utilizzano la pelliccia del bisonte per ricoprire i propri nidi. È questa la speranza del progetto: portare di nuovo la vita in un ambiente dove, quello che si sente oggi, è solo il rumore di passi su un terreno secco.

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