Nell’India di Modi le opposizioni subiscono sempre più repressione

Negli ultimi mesi in India sono stati arrestati diversi leader di opposizione, l’ultimo è Arvind Kejriwal. E anche chi protesta finisce in manette.

  • Arvind Kejriwal, tra i principali oppositori di Modi, è stato arrestato nei giorni scorsi per corruzione.
  • Nelle ultime settimane sono stati arrestati altri leader del suo partito e di altri partiti di opposizione.
  • Negli ultimi tempi il governo Modi ha dato una svolta particolarmente repressiva al suo mandato.

Decine di persone che protestavano contro il premier Narendra Modi sono state arrestate in India. I manifestanti stavano marciando verso il palazzo del presidente, quando la polizia ha sparato gas lacrimogeni e le ha portate via. 

Il corteo seguiva l’arresto di alcuni giorni fa di Arvind Kejriwal, primo ministro dello stato di Delhi e tra i principali oppositori di Modi. L’accusa è di corruzione ma dal suo partito denunciano un’operazione orchestrata dal governo per silenziare le opposizioni in vista delle opposizioni di aprile. Nei mesi scorsi sono stati arrestati altri politici oppositori del governo, episodi che si inseriscono in un clima sempre più repressivo nell’India di Modi. Che presto dovrebbe essere riconfermato per un terzo mandato da premier.

Guerra alle opposizioni in India

Arvind Kejriwal nel 2013 ha vinto le elezioni nello stato di Delhi. Negli anni successivi ha consolidato il suo potere nell’area, conquistando più seggi. E si è anche affermato come uno dei politici più critici nei confronti del premier Narendra Modi e del suo partito Bharatiya janata party.

Nel 2022 la polizia è aperto un’inchiesta su Kejriwal per corruzione. L’accusa è che il governo dello stato di Delhi abbia preso tangenti da alcune aziende operative nel settore dei superalcolici e per questo motivo abbia eliminato una serie di controlli sulle vendita di tali bevande. Ora Kejriwal è stato arrestato, dopo che negli scorsi mesi aveva già ricevuto diverse richieste di comparire davanti alla polizia addetta agli affari economici per essere interrogato. Il primo ministro dello stato di Delhi non è il primo rappresentante delle opposizioni a fare questa fine. Altri due dirigenti dell’Aam aadmi party, il partito di Kejriwal, sono stati arrestati negli scorsi mesi, sempre per accuse legate alla corruzione.

A febbraio è stato arrestato anche Hemant Soren, ex primo ministro dello stato di Jharkhand e leader di un altro partito di opposizione, il Mukti Morcha. L’Indian national congress, il principale partito di opposizione di Modi, ha invece denunciato di aver subito un congelamento dei fondi che non gli permettono di operare come dovrebbe nella campagna elettorale per le elezioni di marzo. In generale, dall’insediamento di Modi come premier nel 2014 il 95 per cento del lavoro della polizia per gli affari economici ha riguardato partiti di opposizione.

La repressione di Modi

Dopo l’arresto di Kejriwal, in India si è alzata la protesta da parte degli oppositori di Modi, che denunciano un clima di repressione e censura.

Decine di persone sono state arrestate mentre marciavano in corteo verso il palazzo presidenziale del premier indiano, in protesta per l’arresto di Kejriwal. “Quella a cui stiamo assistendo è una brutale repressione dei diritti umani, anche attraverso l’uso improprio delle agenzie centrali investigative e finanziarie, attacchi alle proteste pacifiche, arresti arbitrari, uso di spyware invasivi per sorveglianza illegale e sospensione mirata dal parlamento dei leader dell’opposizione che osano chiedere conto alle autorità”, ha sottolineato Aakar Patel, direttore di Amnesty international India. Sul tema sono intervenuti anche gli Stati Uniti, che hanno chiesto un giusto processo per Kejriwal. L’India ha risposto convocando un importante diplomatico statunitense, segno che non ha gradito la presa di posizione.

Le elezioni in India si terranno in sette tornate tra aprile e giugno e la riconferma di Modi sembra scontata. 26 partiti di opposizione si sono riuniti nella coalizione India e in questi giorni hanno sottolineato la necessità di restare più uniti che mai per resistere al clima repressivo del governo. Negli ultimi tempi il governo Modi ha dato una svolta particolarmente repressiva al suo mandato, dando meno diritti alle minoranze nel paese, più poteri alle forze dell’ordine, maggiore sorveglianza di massa e limitando lo spazio d’azione delle agenzie non governative. E nel programma per il terzo mandato l’intenzione sembra quella di voler proseguire su questa linea.

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