
Lo rivela uno studio che ha analizzato il consumo di cibi ultra-trasformati e lo stato di salute di 450mila europei.
Già da tempo i governi locali avevano individuato nelle attività dell’impianto Coca Cola la causa della preoccupante riduzione di risorse idriche disponibili nella zona.
1 milione e mezzo di litri: questa la quantità d’acqua che
l’impianto di imbottigliamento della Coca Cola di Plachimada estrae
ogni giorno dalla falda acquifera. Ma un tribunale dello stato
indiano del Kerala ne ha bloccato le operazioni estrattive, dando
all’azienda 30 giorni di tempo per fermarsi e trovare fonti
alternative.
Già da tempo i governi locali avevano individuato nelle
attività dell’impianto Coca Cola la causa della preoccupante
riduzione di risorse idriche disponibili nella zona. Il tribunale
ha confermato la responsabilità dell’impianto, osservando
che l’acqua di falda è una risorsa nazionale appartenente
all’intera società e che nessuna azienda può
reclamarne l’uso eccessivo ai danni degli altri.
Coca Cola ricorrerà in appello.
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Lo rivela uno studio che ha analizzato il consumo di cibi ultra-trasformati e lo stato di salute di 450mila europei.
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