Influencer “col bollino”: il Regno Unito vuole dire basta alle foto ritoccate

Un disegno di legge del Regno Unito prevede che gli influencer mostrino un logo di avvertimento sulle immagini del corpo alterate.

  • Il politico inglese Luke Evans ha avanzato una proposta di legge che potrebbe costringere le persone più popolari sui social network ad aggiungere un logo se le loro foto sono state modificate.
  • Gli utenti più giovani sono spesso vittime di dismorfofobia a causa dei post su Instagram.

Fra i personaggi resi popolari dai social network, un posto di rilievo lo hanno ottenuto gli influencer che puntano sul proprio aspetto fisico. Foto e selfie di corpi statuari e senza imperfezioni popolano la bacheca di quasi tutti gli utenti di Instagram, tanto che alla figura di influencer si associa spesso l’immagine di un giovane uomo o di una giovane donna in costume da bagno o in palestra.

Capita sovente, però, che le foto postate da queste persone siano ritoccate in digitale. Con qualche clic su Photoshop e altri programmi simili, spariscono i chili di troppo e i presunti difetti, mentre aumentano i like. Dal Regno Unito arriva una proposta di legge per rendere questo comportamento palese e far sì che i follower siano a conoscenza delle foto ritoccate. Il Digitally altered body image bill è stato ideato nella speranza di aiutare il numero crescente di giovani che lottano con disturbi alimentari e problemi di fiducia nel proprio corpo. A causa anche delle immagini di tendenza sui social.

Instagram
Arriva dal Regno Unito l’idea di segnalare le foto ritoccate su Instagram © Kate Torline/Unsplash

L’obiettivo della proposta di legge di Luke Evans

A lanciare la proposta è stato il membro del parlamento inglese Luke Evans, appartenente al Partito conservatore. La mozione punta a contrastare i casi di dismorfofobia dovuti al web: con questo termine si intende una condizione a causa della quale ci si preoccupa eccessivamente del proprio aspetto fisico e si detesta il proprio corpo sebbene sia normale. Dato l’alto numero di contenuti riguardanti il fisico sui social, molti follower di influencer e star sono vittime di questa patologia. La quale è in grado di provocare problemi di salute tra gli adolescenti: come riporta il magazine Sky news Uk, il sistema sanitario nazionale inglese ha fatto segnalare un aumento del 41 per cento dei ricoveri ospedalieri per i giovani al di sotto dei 17 anni con problematiche legate a disturbi alimentari come anoressia e bulimia.

Se la nuova legge dovesse venire approvata, influencer, inserzionisti, emittenti ed editori, incluso chiunque venga pagato per pubblicare sui social media, dovrebbero essere onesti e diretti nel comunicare di aver modificato la foto di un corpo o una parte del corpo. “Sono in particolare le giovani donne con disturbi alimentari a rivelare che sono state influenzate da queste immagini e quindi pensano di aver bisogno di avere un fisico perfetto. Mi preoccupa che le persone cerchino di ripetere un’immagine che non riescono mai a raggiungere; essere esposti a forme e dimensioni corporee non realistiche online può essere un’ispirazione negativa che rischia di portare a comportamenti di disturbo alimentare”, ha detto Evans. Se il disegno di legge venisse approvato, l’Advertising standards authority, autorità di regolamentazione pubblicitaria indipendente del Regno Unito, redigerà linee guida specifiche sulla forma del logo e il testo da riportare sulle foto, nonché quali foto si qualificano come “modificate” e qual è lo “scopo commerciale” dei post.

Hashtag per smascherare gli influencer

I ritocchi delle foto non sono una novità per chi frequenta i social, ma soprattutto gli utenti più giovani potrebbero essere ignari delle modifiche messe in atto dagli influencer. L’hashtag #instagramreality e alcuni profili di riferimento come @celebface si occupano di rivelare quali foto sono state ritoccate e quali vip propongono immagini modificate del proprio fisico. Se la legge inglese dovesse essere approvata, gli utenti che postano contenuti ritoccati saranno costretti ad aggiungere un logo ad hoc: una novità positiva per rendere i social meno dannosi per i numerosi giovani iscritti alle piattaforme.

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