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Interface, azienda che produce e commercializza moquette, punta ad utilizzare entro il 2020 esclusivamente prodotti riciclati o composti da bio materiali.
“Leggi il tuo destino, vedi ciò che ti sta davanti, e
cammina nel futuro” (Henry David Thoreau)
L’azienda
Camminare nel futuro è un bel concetto, ma camminare sulle
superfici che del futuro hanno rispetto, perché sono state
ideate con un design che ha a cuore l’ambiente, lo è ancora
di più. Sembra ispirata alla frase di Thoreau la filosofia
di Interface, che dal 1973
produce pavimentazione tessile modulare autoposante – comunemente
chiamata moquette. La produzione era a pieno regime, quando nel
1994 il presidente Ray Anderson decise di dare una
svolta all’azienda con il programma Mission Zero: dopo aver letto
il libro The Ecology of Commerce dell’ecologista,
imprenditore e scrittore Paul Hawken, decise di rendere Interface
un’azienda sostenibile e allo stesso tempo capace di generare
profitto. L’obiettivo di Mission Zero entro il 2020 è quello
per cui il 100% dei prodotti siano riciclati o composti da bio
materiali; al momento lo è il 44%.
Interface va oltre
Per Interface il design assume il suo significato più
ampio: non è solo progettare e costruire, ma anche pensare e
concepire in modo sostenibile un prodotto e inserirlo in una
filiera rispettosa dell’ambiente. Il piano d’azione si chiama
Go Beyond, ossia andare oltre
quello che era considerato possibile. Quando nel 1994 Ray Anderson
annunciò il cambio di rotta dell’azienda, i produttori di
nylon, fibra sintetica che deriva dal petrolio alla base delle
moquette, dissero che era impossibile non basarsi più su
questa risorsa. Interface ha dimostrato invece che non solo il
prodotto può essere costruito in maniera sostenibile, ma che
è anche possibile creare un sistema a ciclo chiuso, dove le
quadrotte di moquette siano prodotte con materiali riciclati e
possano essere a loro volta riciclate per produrre altre quadrotte.
E come si fa ad andare oltre il possibile? Ecco la strategia di
Interface:
Interface negli alberghi con Stay For The
Planet
Filippo Giovanni Saba, direttore commerciale Interface Italia,
sottolinea che “secondo un sondaggio Tripadvisor su un campione di
25.000 alberghi nel mondo di cui 3000 in Italia, l’80% albergatori
nel nostro paese è sensibile a tematiche ambientali e
secondo un’altra indagine il 25% dei consumatori italiani ritiene
che un albergo costruito con criteri di sostenibilità sia
sempre preferibile, mentre un altro 69% lo ritiene preferibile a
patto di non pagare un sovrapprezzo per questo. Diventa essenziale
in questo contesto per gli operatori conoscere gli aspetti legati
alla sostenibilità proprio perché
possa diventare un fattore di differenziazione
competitiva“.
Ci sono molti modi di diffondere consapevolezza ambientale e negli
alberghi di sicuro uno di questi è anche l’attenzione sempre
maggiore ai materiali utilizzati e alle
caratteristiche costruttive. Su queste premesse
Interface ha deciso di diventare partner del progetto di LifeGate
Stay for the Planet: entrambi
vogliono diffondere nel settore del turismo un modello di business
in armonia con l’ambiente. Saba ha salutato con entusiasmo questo
sodalizio: “venire a conoscenza del progetto Stay for the Planet
ci ha permesso di instaurare con LifeGate un rapporto che nasce da
una condivisione di valori”.
Perché scegliere la pavimentazione tessile modulare
autoposante Interface negli alberghi?
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