Gli investimenti nel solare superano quelli di carbone, nucleare e gas messi insieme

Gli investitori credono sempre di più nelle rinnovabili. Frost & Sullivan, prevede 243 miliardi di dollari di investimenti a livello mondiale.

Gli investitori scommettono sulle rinnovabili e gli investimenti nel settore dovrebbero raggiungere quest’anno i 243 miliardi di dollari, a rilevarlo è Frost & Sullivan – uno studio statunitense di consulenza sulle strategie di crescita, in diversi settori industriali nel suo rapporto Global Power Industry Outlook 2017. La parte del leone la farà il solare fotovoltaico che attirerà investimenti maggiori rispetto a quanto riusciranno a fare carbone, gas e nucleare messi insieme.

Gli investitori premiano il fotovoltaico

Il rapporto di Frost & Sullivan stima che gli investimenti in fotovoltaico saranno 141,6 miliardi di dollari, oltre il 58 per cento di tutte le risorse che verranno investite nel mondo a favore delle rinnovabili. In Europa, nel 2017, di tutti gli investimenti nella generazione di energia collocati, il 73,4 per cento finirà alle rinnovabili. Secondo gli analisti, entro il 2020, le rinnovabili (con l’esclusione dell’idroelettrico) rappresenteranno il 65 per cento di tutti gli investimenti realizzati nella generazione di elettricità. Un andamento che sarà guidato dalla Cina – il maggior mercato mondiale – e dalle altre economie emergenti. In particolare, la crescita sarà più rapida in India dove gli investimenti nei prossimi tre anni cresceranno a due cifre: nel rapporto si parla di un incremento del 24 per cento.

eolico
Dopo il solare sarà l’eolico la tecnologia rinnovabile soggetta a maggior sviluppo nei prossimi anni.

L’espansione delle rinnovabili

Dopo il solare, gli investitori scommettono sull’eolico. L’analisi di Frost & Sullivan sottolinea anche come, a livello globale, la capacità del carbone nel 2017 aumenterà ancora. La stima non deve trarre in inganno: gli investimenti nel settore sono comunque stabilmente in ribasso. Gli investimenti nelle fonti rinnovabili, al contrario, sono in piena espansione a scapito proprio dei metodi tradizionali di generazione elettrica grazie anche al fatto che i prezzi dell’energia prodotta da solare ed eolico continueranno a diminuire. Il motivo è ascrivibile – secondo lo studio – al fatto che l’energia pulita offre costi di progetto più redditizi per gli investitori e, allo stesso tempo, benefici di un sostegno normativo grossomodo stabile in tutto il mondo.

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Rinnovabili e decarbonizzazione dell’economia entro il 2035. Foto: Pixabay

L’industria del solare è già preparata per rispondere alle sfide del settore energetico del futuro

Anche modelli di consumo più intelligenti, efficienza e il miglioramento delle tecnologie per lo stoccaggio dell’energia sono fattori importanti per il comparto energetico, tali da consentire una riduzione della necessità di impegnare grandi risorse soprattutto nei mercati maturi. Secondo Jonathan Robinson, consulente di Frost & Sullivan, mano a mano che il settore si evolverà e si espanderà, chi parteciperà al mercato sarà costretto a definire nuovi modelli di business, offrire soluzioni che abbiano al centro il consumatore, disegnate sulle sue esigenze e i suoi valori e a lavorare su un portfolio di investimenti flessibile. Cose che l’industria del solare conosce bene e che adotta già da diversi anni. Sempre secondo Robinson, via via che saranno definiti legislazioni e incentivi pro-rinnovabili, l’impatto sul mix complessivo di combustibili non passerà inosservato e costringerà tutti gli operatori del settore a rivedere le sfide e definire strategie di crescita a lungo termine inusuali fino ad oggi.

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