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22 milioni di alberi all’anno, 1 milione di auto elettriche entro il 2030 e l’efficientamento di 50mila abitazioni all’anno, è il Climate Action Plan dell’Irlanda per i prossimi 20 anni.
L’Irlanda pianterà 22 milioni di alberi all’anno fino al 2040 per un totale di 440 milioni di nuove piante. Con la piantumazione il governo punta a ridurre gradualmente le emissioni di CO2 fino ad arrivare all’obiettivo zero emissioni entro il 2050. Ma non solo, ci saranno tasse sulle emissioni di gas serra (Carbon tax), investimenti in rinnovabili e una gestione dell’agricoltura che mitighi i cambiamenti climatici. È quanto prevede il Climate action plan varato da Dublino.
Ireland wants to plant more than 400 million trees in the next 20 years pic.twitter.com/QNav3y9dBP
— Dr. Kash Sirinanda (@kashthefuturist) September 9, 2019
Secondo il piano dell’Irlanda le attività di riforestazione e afforestazione dovranno prevedere per ogni ettaro una ripartizione di circa il 70 per cento di nuove foreste destinate a conifere e il 30 per cento a piante a foglia larga, in particolare serviranno 2.500 conifere o 3.300 alberi a foglia larga per ogni ettaro riforestato.
Oltre al progetto di riforestazione, il Climate action plan irlandese prevede l’efficientamento energetico di 50mila abitazioni ogni anno, mentre sul piano della mobilità, punta ad ampliare annualmente il parco di veicoli elettrici o a zero emissioni di 100mila unità così da raggiungere 1 milione di auto elettriche entro il 2030.
“Intraprendere azioni decisive per affrontare le perturbazioni climatiche sarà una grande sfida per ogni dimensione della nostra società, ma i vantaggi sono enormi: case più calde, aria più pulita, un uso sostenibile delle risorse scarse del mondo, comunità più connesse, valori autentici e posti di lavoro di qualità nelle imprese che possono competere in un mondo decarbonizzato”, si legge nel documento presentato dal dipartimento dell’Agricoltura.
Il grande progetto di riforestazione dell’Irlanda non è piaciuto a tutti, in particolare agli agricoltori che a quanto pare dovranno cedere una parte dei loro terreni perché si possa raggiungere l’obiettivo dei 440 milioni di alberi nei prossimi 20 anni. Ma Dublino va avanti senza indugi, forte anche della pubblicazione dell’ultimo rapporto dell’Intergovernmental panel on climate change, il Gruppo intergovernativo delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici, secondo cui l’agricoltura e la gestione dei terreni giocano un ruolo fondamentale nel contrastare la crisi climatica.
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Molti altri paesi hanno dato il via a progetti di riforestazione, in Etiopia in un solo giorno sono stati piantati oltre 350 milioni di alberi con uno sforzo nazionale per combattere la deforestazione e il riscaldamento globale. L’India ha fatto una cosa simile nel 2016, quando in un solo giorno sono stati piantati 50 milioni di alberi. La Cina, con The Trillion Tree Campaign, ha piantato 13,62 miliardi di alberi e ha dovuto impiegare per fino 60mila soldati per riuscire a mettere a dimora tutti gli alberi, mentre l’Australia ha finanziato un progetto che consentirà di piantare oltre un miliardo di alberi entro il 2050, con l’obiettivo di assorbire 18 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Milano, nell’ambito delprogetto ForestaMi, realizzerà una foresta urbana con 3 milioni di alberi entro il 2030.
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