Un compromesso piatto e al ribasso. La Cop30 sul clima ha deluso le aspettative ed è terminata con accuse reciproche tra i governi.
Uno studio svizzero spiega in che modo cambierà il clima nelle città europee nei prossimi decenni. Per toccare con mano a cosa andiamo incontro.
Non ci sarà il mare, ma chi farà un viaggio a Londra in primavera, alla metà del secolo, potrà dimenticare la tipica pioviggine inglese e l’ombrellino portatile. Il clima della capitale britannica sarà infatti simile a quello che oggi è presente a Melbourne, in Australia. O di Barcellona, 1.400 chilometri più a Sud, in Spagna. Il tutto accompagnato da eventi di grave siccità.
BREAKING: A fifth of cities worldwide ? will face dramatic and unprecedented urban climate conditions by 2050. @CrowtherLab‘s new global data map visualizes #ClimateChange impact on cities ?? ? to drive urgent action → https://t.co/IZ5HGUh0qn #2050Cities pic.twitter.com/dXaTXsocKp
— Crowther Lab (@CrowtherLab) 10 luglio 2019
A Milano, si avvertiranno invece le condizioni che si trovano attualmente a Dallas, negli Stati Uniti. Il che significa “temperature in crescita di 7,2 gradi centigradi, rispetto ad oggi, nei periodi più caldi”, e “2,5 gradi centigradi in media”. A Roma, allo stesso modo, il clima sarà simile a quello che oggi c’è ad Adana, in Turchia, con temperature di 5,3 gradi più alte nei mesi estivi e di 2,6 gradi in media.
E a Parigi invece si avvertiranno le sensazioni che oggi si provano a Canberra, in Australia. Con temperature di 6,1 gradi più alte in estate e di 1,4 gradi in media.
A spiegarlo è uno studio del Crowther Lab (della Scuola politecnica federale di Zurigo), pubblicato su Plos One. Di qui al 2050, infatti, circa l’80 per cento delle grandi città di tutto il mondo vivrà degli stravolgimenti epocali dal punto di vista del clima. E ad essere più colpito sarà proprio l’emisfero settentrionale della Terra. Lo studio svizzero ha il merito di essere diverso dagli altri in termini di impatto mediatico. Se infatti numerose analisi offrono risultati interessanti ma numerici e a volte complessi da interpretare, il nuovo rapporto è chiarissimo in termini di conseguenze dei cambiamenti climatici.
2018 was the joint hottest summer?️☀️for the UK, a bleak warning of catastrophic #ClimateChange By 2050, London’s climate will be more similar to Barcelona’s, which has experienced severe droughts?. We can use this data to #ActOnClimate! >> https://t.co/IZ5HGUh0qn #2050Cities pic.twitter.com/56J092SNtN — Crowther Lab (@CrowtherLab) 11 luglio 2019
Gli autori hanno infatti deciso di esaminare l’evoluzione nei prossimi decenni in 520 città. In Italia, oltre a Roma e Milano, si è valutata anche Torino, che presenterà 7,7 gradi in più, durante i mesi più caldi, e 2,1 in media. In Europa, poi, Stoccolma vivrà le condizioni attuali di Budapest, Manchester quelle di Montevideo, Varsavia quelle di Tbilisi e Lubiana quelle di Virginia Beach.
77 percent of the world’s cities will experience a “striking change” in climate conditions in 2050, while 22 percent will experience “novel” conditions—something that has never before been encountered https://t.co/VFukTRv4ih pic.twitter.com/yyZr9I855P — AFP news agency (@AFP) 10 luglio 2019
Il tutto si basa tra l’altro su previsioni piuttosto ottimistiche. Ovvero sull’ipotesi di una crescita della temperatura media globale di 1,4 gradi, nel 2050, rispetto ai livelli pre-industriali. Mentre le ultime proiezioni del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico non esclude che si possa arrivare a 1,5 gradi già nel 2030. E alla fine del secolo, se non si agirà in tempo, potrebbero essere superati nettamente i 3 gradi.
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