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Cinque isole del Pacifico sono scomparse. Per sempre. Uno studio ha portato alla luce l’impatto dell’innalzamento del livello dei mari sugli stati isola, grazie (anche) a vecchie fotografie.
Per la prima volta nella storia gli scienziati sono riusciti a dimostrare l’impatto dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento del livello dei mari sugli stati isola. Infatti, cinque isole sono state sommerse dal mare nel corso degli ultimi 70 anni.
Queste facevano parte delle isole Solomon, un gruppo di mille isole nell’oceano Pacifico sudoccidentale che si trovano a circa 1.600 chilometri dalle coste nordorientali dell’Australia. L’arcipelago ha subito gli effetti del progressivo innalzamento del livello dei mari. Infatti, qui il livello del mare ha registrato un tasso di crescita tra i più alti al mondo, aumentando di dieci millimetri all’anno, come dimostrato nello studio pubblicato sulla rivista Environmental research letters a maggio 2016.
Le cinque isole scomparse non erano abitate. Tuttavia, altre sei isole nella stessa zona hanno perso più del 20 per cento della propria superficie, distruggendo villaggi interi e costringendo le comunità locali a spostarsi.
“L’elemento umano in questa storia è preoccupante. Lavorare in prima linea con persone e famiglie che hanno perso la propria casa – in cui abitano da quattro o cinque generazioni – è allarmante”, ha detto l’autore dello studio, Simon Albert dell’università del Queensland, alla Cnn. “Questo tipo di trasferimento sarà molto complesso e costerà milioni di dollari, il che rende il paese ancora più dipendente dagli aiuti internazionali”.
A causa di studi insufficienti sulle condizioni delle piccole isole del Pacifico occidentale, finora non era mai stato possibile dimostrare gli effetti diretti del riscaldamento globale. Le comunità più remote da oggi saranno in grado di monitorare meglio la propria vulnerabilità all’erosione e, quindi, pianificare misure di adattamento specifiche. Lo studio ha raccolto immagini aeree e da satellite, scattate tra il 1947 e il 2014, basandosi anche sulla conoscenza locale.
Inoltre, questi risultati rappresentano una pietra miliare che potrebbe contribuire a smontare le argomentazioni degli scettici che ancora oggi rifiutano il fatto che le attività dell’uomo siano la causa principale del riscaldamento globale. “Le isole Solomon sono come un laboratorio naturale che ci dà un’indicazione di cosa potrebbe aspettarci in futuro in tutto il mondo”, ha affermato Albert. “Quello che è successo a queste isole potrebbe diventare la norma”.
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