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Junior Rangers, chi sono e cosa fanno
Vivere per qualche giorno all’interno di un parco, per un adolescente, è molto meglio che studiare flora e fauna su un libro di testo per l’interrogazione di biologia: si impara di più e ci si diverte. Ne sono convinti i gestori dei parchi europei e le scuole che aderiscono al progetto Junior Rangers, iniziativa importata
Vivere per qualche giorno all’interno di un parco, per un adolescente, è molto meglio che studiare flora e fauna su un libro di testo per l’interrogazione di biologia: si impara di più e ci si diverte. Ne sono convinti i gestori dei parchi europei e le scuole che aderiscono al progetto Junior Rangers, iniziativa importata nel nostro continente nel 2002 dalla Europarc Federation, il network che opera per il patrimonio naturale e culturale europeo.
I primi Junior Rangers
Quella dei Junior Ranger è infatti un’esperienza che nasce dall’altra parte dell’Oceano. Oltre 50 anni fa, nel 1960, il Servizio Parchi Nazionali degli Stati Uniti ha sentito la necessità di promuovere i valori di rispetto dell’ambiente e di tutela della biodiversità dei parchi federali e nazionali tra i giovani e le loro famiglie attraverso il diretto coinvolgimento dei ragazzi.
Come fare? Poiché nell’immaginario collettivo la figura più rappresentativa (e amata) dei parchi era quella del ranger, col caratteristico berretto e la divisa, intento a far rispettare le norme di tutela dell’ambiente, si è deciso di trasformare anche i più giovani in piccoli guardiaparco. I primi a sperimentare questo programma di educazione ambientale sono stati i parchi californiani.
Il successo immediato dell’iniziativa, che ha coinvolto migliaia di ragazzi e famiglie, ha determinato la diffusione del programma Junior Rangers in tutti gli Stati Uniti. Giunto in Europa da poco più di un decennio, ha già interessato 20 Paesi.
Gli obiettivi del progetto europeo
Le finalità e i vantaggi della versione europea del progetto non riguardano solo la tutela dell’ambiente, ma anche la salvaguardia del patrimonio culturale o la possibilità di creare un’Europa più unita, grazie ai gemellaggi tra diverse aree protette.
L’iniziativa è rivolta agli adolescenti di età compresa tra 11 e 18 anni che vivono in prossimità di aree naturali; le aree protette coinvolte, finora, sono 86. Per partecipare al programma, è necessario rivolgersi ai parchi aderenti.
Chi sono e cosa fanno i Junior Rangers
Da un certo punto di vista, le attività dei ragazzi somigliano molto a quelle degli scout: oltre a stare in mezzo alla natura e a fare campeggio, si contribuisce alla conservazione di piante e animali, si lavora per il parco ospitante, in qualche caso si esplora il patrimonio culturale inserito nell’area protetta. Le attività sono spesso condotte da ranger adulti col personale del parco o con l’ausilio di volontari di associazioni ambientaliste.
Gli obiettivi sono: valorizzare le aree naturali; educare i più giovani al rispetto dell’ambiente; migliorare la conoscenza dei ragazzi riguardante flora e fauna; migliorare il benessere psicofisico degli adolescenti e invogliarli a diminuire le ore trascorse ogni settimana in ambienti chiusi, magari davanti a uno schermo; contribuire al senso di appartenenza al territorio; promuovere una maggiore partecipazione da parte delle famiglie.
Un International Junior Ranger Camp, organizzato ogni anno da Europarc, costituisce un importante momento di incontro e di scambio tra giovani ranger dei parchi europei. Pur avendo per ora solo due parchi aderenti, ossia quello regionale delle Prealpi Giulie e quello delle Alpi Marittime, in Italia le iniziative ispirate al progetto sono diverse.
Tra queste, segnaliamo “Piccole guide” e in particolare “Piccole guide di natura e cultura“, un progetto nato in Lazio che vede interessati alcuni comuni del territorio Pontino che vuole far conoscere ai ragazzi delle scuole i valori dell’ambiente, ma anche della storia e della cultura del territorio, favorendo la PBE, Place Based Education (educazione legata al luogo).
Per saperne di più, è possibile consultare il sito di Europarc .
Scarica l’infografica.
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