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28 civili uccisi in Kenya nel nuovo attentato del gruppo estremista Al Shabaab compiuto su un bus che viaggiava al confine con la Somalia.
L’autobus stava viaggiando verso Nairobi, capitale del Kenya, quando è stato fermato da un gruppo di terroristi del gruppo estremista Al Shabaab. Il veicolo si trovava vicino alla città di Mandera, al confine con la Somalia. A bordo c’erano 60 persone. I miliziani armati e a volto coperto hanno costretto l’autobus a una sosta e fatto scendere tutti coloro che sembravano non musulmani. A quel punto hanno iniziato a chiedere a ogni passeggero di recitare alcune preghiere e versetti del Corano. Chi non è stato in grado di rispondere correttamente è stato freddato con un colpo alla testa.
#ManderaAttacks: Attackers camp has been destroyed by KDF using helicopters and jets, many killed, operations continue.
— InteriorCNG Ministry (@InteriorKE) 22 Novembre 2014
La notizia dell’attentato ha iniziato a circolare il 22 novembre sulle agenzie di stampa di tutto il mondo ed è l’ultimo di una lunga serie cominciata nel 2011, dall’inizio dell’intervento dell’esercito keniano in Somalia per fermare le azioni del gruppo terrorista. Di recente ci sono stati diversi attacchi nei confronti di aree turistiche lungo la costa del Kenya. Secondo le testimonianze di alcuni sopravvissuti alla rappresaglia, si è tratto di un inferno.
La risposta del governo è stata immediata. Il ministero dell’Interno ha fatto sapere via Twitter che le Kenya defence forces (Kdf), le forze armate del Kenya, hanno prontamente reagito distruggendo con elicotteri e jet la base da cui è partito l’attacco dei miliziani, uccidendone a decine, cento secondo il vicepresidente William Ruto.
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