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Il premio Wood Architecture Prize by Klimahouse ha rappresentato anche un modo per celebrare la Giornata internazionale delle foreste.
Un uso responsabile delle risorse naturali sarà fondamentale per garantire alle prossime generazioni un avvenire sostenibile. Per questo, tutti i settori economici devono essere coinvolti. Soprattutto, tutti devono essere consapevoli: è in questo senso che occorre un cambiamento di paradigma, prima di tutto culturale. Rispettare i cicli naturali nello sfruttamento delle risorse deve diventare un automatismo. Il premio Wood Architecture Prize by Klimahouse, con il quale si è contribuito a celebrare la Giornata internazionale delle foreste (che si è tenuta il 21 marzo), punta proprio a questo obiettivo.
Il riconoscimento, introdotto da Fiera Bolzano con il patrocinio e il contributo scientifico dell’università Iuav di Venezia, vuole promuovere infatti proprio la consapevolezza sull’uso sostenibile del legno, dimostrando come questo materiale possa rappresentare il pilastro di un’architettura innovativa e responsabile. Le foreste costituiscono una risorsa vitale per la Terra, non soltanto per la loro capacità di assorbire il biossido di carbonio prodotto in eccesso dalle attività umane, ma anche per la biodiversità che sono in grado di ospitare.
Inoltre le aree forestali rappresentano un pilastro per la sicurezza alimentare, fornendo frutti, semi, radici, nonché un mezzo di sussistenza per milioni di famiglie (in particolare comunità autoctone e rurali). Ma non è tutto: meno noto è, ad esempio, il fatto che i bacini forestali forniscono acqua dolce a più dell’85 per cento delle grandi città di tutto il mondo. Non è un caso se cinque miliardi di persone sulla Terra utilizzano i prodotti delle foreste per nutristi, curarsi o a scopi economici.
Eppure, l’umanità non è ancora in grado di gestire un tale tesoro in modo sano. Ancora, ogni anno spariscono dieci milioni di ettari di foreste nel mondo per le attività antropiche. E altri 70 milioni vengono distrutti in media dagli incendi. L’importanza di premi con il Wood Architecture Prize by Klimahouse è dunque evidente. Anche perché iniziative di questo tipo sanno dare i loro frutti: “Se a livello globale la superficie coperta dalle foreste è calata del 4 per cento negli ultimi anni, in Italia si sta verificando l’andamento opposto: attualmente i boschi ricoprono il 37 per cento del territorio con un incremento significativo che fa ben sperare sulla capacità di mitigare i cambiamenti climatici”, spiega Klimahouse.
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Per quanto riguarda in particolare il settore delle costruzioni, il legno è un elemento di straordinaria importanza. Proprio per questo occorre una visione progettuale basata sulla sostenibilità: il comparto può infatti trasformarsi in un modello di economia circolare in grado di contribuire a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, migliorare l’efficienza energetica e contrastare, di conseguenza, la crisi climatica. È in tale ottica che il Wood Architecture Prize by Klimahouse ha voluto premiare coloro che sono stati in grado di proporre soluzioni innovative nella filiera del legno. “Il premio nasce nel 2023 con l’intento di valorizzare, incentivare e promuovere la ricerca di un processo di progettazione e costruzione che, attraverso il legno, sia in grado di interpretare le istanze dettate a livello internazionale dalle urgenti questioni climatiche e della sostenibilità -, spiega Céline Faini, Brand manager di Klimahouse -. Si pone l’obiettivo di valorizzare la ricerca e la sperimentazione nella progettazione e di promuovere la conoscenza di soluzioni costruttive moderne sensibili all’ambiente”.
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Ai concorrenti, è stato chiesto di presentare la propria idea di edilizia responsabile mettendo al centro il legno. L’edizione 2025 ha così premiato tre esperienze e concesso quattro menzioni speciali. Tra i vincitori il Centro Anck’io di Villafranca (provincia di Verona) ideato da Antonio Ravalli e Giorgio Nicolò, premiato per “la sua capacità di condensare diverse funzioni aggregative di particolare valenza pubblica all’interno di un edificio impostato modularmente, che garantisce una grande flessibilità d’uso degli spazi, inclusi quelli all’aperto ma coperti. L’intero complesso è uniformato dal segno chiaro e semplice della piastra di copertura a cassettoni lignei, disassemblabili e riutilizzabili al termine del ciclo di vita del fabbricato”.
Il riconoscimento è andato poi a Casa Larun, a Tregnago (sempre in provincia di Verona) dello studio Zarcola: “Un’operazione di di sostituzione edilizia ricavando un’abitazione in un lotto stretto, realizzata attraverso una gabbia strutturale di microlistelli, con funzione sia antisismica, sia di disegno d’interni dalla straordinaria unitarietà e poesia”.”Secondo la nostra percezione – hanno commentato gli architetti Edoardo Giancola e Federico Zarattini dello studio Zarcola – la consapevolezza della necessità di adottare approcci sostenibili nel settore dell’edilizia è aumentata nell’ultimo periodo, grazie anche alla sensibilizzazione mediatica e a normativa da parte dell’Unione europea”. La sostenibilità, inoltre, “non dovrebbe comportare un aumento dei costi. Ne è un esempio l’architettura rurale del passato in cui per economia di mezzi e risorse si trovavano soluzioni semplici per un miglior efficientamento energetico”. Un approccio responsabile è dunque utile da tutti i punti di vista, benché, precisano Giancola e Zarattini “il raggiungimento di un alto livello di sostenibilità comporta sicuramente un’importante incidenza nel costo di costruzione”.
Infine, ad essere premiato è stato il Kindergarten Algund di Lagundo (provincia di Bolzano) della Feld72 Architekten ZT. Si è trattato in questo caso di un ampliamento che si è distinto “per la qualità della realizzazione e per la definizione di ambienti interni che, pur nell’ambito di una spazialità ordinaria, restituiscono atmosfere domestiche di particolare sensibilità e intimità”.
Le menzioni speciali della giuria sono andate invece a Antonio De Rossi, Laura Mascino, Edoardo Schiari, Matteo Tempestini, Maicol Guiguet per il progetto Rigenerazione delle casermette di Moncenisio, ovvero il recupero di un rudere di pregio storico-edilizio; allo studio Bergmeisterwolf per le atmosfere realizzate in Costruito interno – Casa p nella città di Bressanone; allo studio Archisbang per il progetto We Rural Palazzo Valgorrera, concentrato anche in questo caso su un fabbricato rurale storico.
La menzione speciale per un progettista under 35 è andata infine all’Alter Stadel Maireggerhof di Bolzano dell’architetto Philipp Steger, che “ha condotto una sofisticata operazione di recupero di un maso attraverso una ricostruzione contestuale dello spazio”.
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