L’isola di Pitcairn

A Pitcairn l’avvenimento più importante è il passaggio di qualche nave, una grande occasione per avere contatti col mondo

E’ una minuscola isola sperduta nell’Oceano Pacifico, lontanissima
da ogni rotta commerciale. Non ha un aeroporto e non ci sono
spiagge, la sola via d’accesso è una piccola insenatura dove
l’approdo dà la sensazione del naufragio. La sua storia ha
inizio nel 1789 con l’ammutinamento del Bounty, il più
celebre episodio marinaresco di tutti i tempi. Per questo, nessuna
altra isola al mondo è forse più famosa. Oggi, la
popolazione di Pitcairn è composta da una cinquantina di
individui che parlano un pidgin anglo-tahitiano. Se si considera
che il telefono è arrivato soltanto nel 1985, a o poco
è cambiato rispetto a duecento anni fa. E’ governata
dall’Alto Commissariato di Aukland (NZ) ma c’è una giunta
locale per discutere e risolvere tutte questioni inerenti la
comunità. Adamstown è l’unico insediamento, una
manciata di case di legno e lamiera.

L’isola è verde e rigogliosa ma non ha sorgenti naturali,
quando piove l’acqua viene raccolta in grandi serbatoi d’accumulo.
L’approvvigionamento elettrico è assicurato da generatori
che funzionano poche ore al giorno. Nella minuscola piazza del
villaggio si svolgono tutte le attività sociali e ricreative
della comunità. Sull’isola c’è un ufficio comunale,
la scuola e lo spaccio dove sono banditi gli alcolici ma si
acquistano o si ordinano generi alimentari di prima
necessità che arrivano due o tre volte l’anno dalla Nuova
Zelanda.. Nel lavoro, i ruoli differiscono da persona a persona, ma
solo sulla base di una scelta personale o di particolari
predisposizioni.

Non c’è un orario da rispettare e accanto all’iniziativa
privata – si costruiscono manufatti secondo la tecnica polinesiana
e si stampano i ricercatissimi francobolli da vendere alle navi di
passaggio – procede di pari passo il lavoro pubblico che viene
adattato solo alle necessità di tutta la comunità e
per il quale tutti gli adulti ricevono uno stipendio. L’assistenza
sanitaria è garantita dalla presenza di un dispensario e di
un’infermiera diplomata. Un medico arriva da Aukland ogni due anni
per accertare le condizioni di salute degli isolani. A Pitcairn
l’avvenimento più importante è il passaggio di
qualche nave, una grande occasione per avere contatti col mondo
esterno dopo tanti mesi di solitudine geografica. Poi, la vita
sull’isola torna ad essere quella di sempre, estranea alle lancette
dell’orologio, cadenzata dal moto perpetuo delle onde e
dall’oscillare flessuoso delle palme. L’isolamento geografico, i
valori comunitari e la sottomissione all’ordine naturale del loro
mondo costituisce per gli isolani un modello di vita incompatibile
con la civiltà moderna e le mode di consumo che questa
presuppone.

Maurizio Torretti

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