Guerre, disuguaglianze e crisi climatica rallentano la corsa agli obiettivi di sviluppo sostenibile: solo il 19 per cento raggiungibili entro 5 anni.
I coccodrilli allevati per la loro pelle sono vittime di terribili crudeltà, un nuovo video realizzato da Peta le testimonia.
I coccodrilli (Crocodilia) sono creature antichissime e perfette, questi rettili fecero la loro comparsa sul pianeta quasi cento milioni di anni fa e da allora sono rimasti pressoché immutati. Contrariamente a quanto spesso si pensa i coccodrilli non sono solo macchine divora-gnu mosse dall’istinto predatorio, hanno notevoli capacità cognitive che stiamo iniziando lentamente a comprendere (sono ad esempio in grado di utilizzare strumenti per cacciare e amano giocare). Questi enormi predatori sono infine genitori molto premurosi, mostrano sorprendenti cure parentali per i loro piccoli. Queste meraviglie della natura sono sopravvissute all’estinzione di massa che ha spazzato via i dinosauri dal pianeta, eppure oggi vengono torturate dall’uomo per motivi futili. Questi animali vengono infatti allevati per la loro pelle che viene utilizzata per creare oggetti di lusso come borse, cinture, scarpe e portafogli.
Fino a poco più di trenta anni fa la pelle di coccodrillo sul mercato proveniva da esemplari selvatici catturati in natura. Questo prelievo scriteriato e non regolamentato decimò numerose popolazioni di coccodrilli e caimani in Sud America e nel Centro America. L’entrata in vigore nel 1975 della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (Cites) contribuì a proteggere i rettili ma al contempo fece nascere qualcosa di nuovo: l’allevamento di coccodrilli.
Gli allevamenti di coccodrilli si concentrano principalmente in Asia, Africa, Australia e Stati Uniti, che poi ne esportano le pelli in tutto il mondo. La richiesta di pelle di coccodrillo è in crescita e viene impiegata da molti marchi dell’alta moda, come Louis Vuitton, Gucci e Burberry. Allevare e scuoiare un animale per creare oggetti superflui è sbagliato, farlo utilizzando torture e sevizie e semplicemente disumano.
Queste pratiche sono state documentate dalla Peta, organizzazione che lotta per i diritti animali, attraverso un video che mostra le torture cui sono sottoposti i coccodrilli prima di essere uccisi. Le immagini riprese in un allevamento in Vietnam sono strazianti, gli animali vengono incisi quando sono ancora vivi e coscienti, poi gli viene inserita un’asta metallica nelle colonna vertebrale nel tentativo di strapparne il cervello, mentre si dibattono folli di dolore. Questo metodo causa una morte estremamente dolorosa e lunga per gli animali che spesso restano coscienti per più di un’ora dopo che il midollo spinale è stato reciso. “Non vi è alcuna possibilità che i coccodrilli muoiano sul colpo”, ha commentato un esperto di rettili a cui è stato mostrato il video. Nel filmato si vede perfino un coccodrillo che continua a muoversi mentre viene scuoiato, processo che richiede dai 15 a 20 minuti per ogni animale.
L’allevamento vietnamita, da cui si rifornisce anche Louis Vuitton, ospita migliaia di coccodrilli e ne macella 1.500 ogni tre mesi. Circa cinquemila animali vivono in minuscole vasche di cemento, incapaci di contenerli e piene di acqua stagnante. I coccodrilli vivono in queste terribili condizioni per circa quindici mesi prima di essere macellati. Quanto documentato in questo allevamento non è l’eccezione bensì la regola, una precedente indagine di Peta aveva mostrato le crudeltà degli allevamenti di coccodrilli in Zimbabwe e Stati Uniti.
I colpevoli di questa assurda e sadica mattanza sono gli allevatori che operano in questo settore e i marchi di moda che utilizzano pelle di coccodrillo, ma i principali responsabili sono coloro che acquistano questi prodotti e che ritengono elegante indossare la pelle di un animale scuoiato vivo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Guerre, disuguaglianze e crisi climatica rallentano la corsa agli obiettivi di sviluppo sostenibile: solo il 19 per cento raggiungibili entro 5 anni.
Sono passati 10 anni da quando l’Onu ha fissato gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, inizia il countdown: ASviS fa il punto della situazione.
Tra inflazione e tagli agli aiuti, i progressi per azzerare la fame nel mondo sono ancora troppo lenti. Lo testimonia il rapporto Sofi2025.
Il futuro dei nomadi dell’India, i Fakirani Jat e i Rabari, è incerto. Tra tensioni geopolitiche e un clima che cambia, il patrimonio antropologico delle popolazioni nomadi è a rischio.
Uno studio di Ipes-Food rivela fino a che punto la produzione di generi alimentari sia legata ancora ai combustibili fossili.
Descritto dai dati delle piattaforme Microsoft, il lavoro d’ufficio è un flusso incessante di mail, riunioni e notifiche che soffocano la concentrazione.
La pista da bob di Cortina, dopo mesi di polemiche, è stata effettivamente costruita. Il commissario di Governo Simico racconta come ha portato in porto il progetto.
Troppe generalizzazioni, troppo spazio a guerre e povertà, poco ad ambiente e cultura e alle voci vere: lo dice il rapporto di Amref e Osservatorio Pavia.
Nel 2024 spesi 2.718 miliardi di dollari in armi, in un clima crescente di tensione. E le guerre rischiano di trasformarsi in profezie che si avverano.


