
Il ritratto di un bambino mutilato a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza ha vinto il World press photo 2025, il concorso fotografico che da 70 anni documenta le complessità del presente.
La Svezia ha riconosciuto lo stato della Palestina. L’annuncio ufficiale è arrivato giovedì 30 ottobre dal nuovo governo, insediatosi il 3 ottobre, guidato dal primo ministro Stefan Löfven. È il primo grande paese dell’Europa occidentale ad aver fatto questo passo. Prima di lei, solo l’Islanda. Mentre è l’ottavo paese membro dell’Unione europea. Prima della Svezia,
La Svezia ha riconosciuto lo stato della Palestina. L’annuncio ufficiale è arrivato giovedì 30 ottobre dal nuovo governo, insediatosi il 3 ottobre, guidato dal primo ministro Stefan Löfven. È il primo grande paese dell’Europa occidentale ad aver fatto questo passo. Prima di lei, solo l’Islanda. Mentre è l’ottavo paese membro dell’Unione europea. Prima della Svezia, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Ungheria, Malta, Polonia e Romania.
Löfven aveva affermato durante il suo primo discorso di fronte al parlamento svedese che la soluzione dei due stati è l’unica in grado di risolvere il conflitto israelo-palestinese.
Swedish Govt today officially recognised the State of Palestine and expressed hopes for peaceful coexistence between #Israel and #Palestine.
— Swedish MFA (@SweMFA) 30 Ottobre 2014
La ministro degli Esteri Margot Wallström, già commissario europeo dell’Ambiente durante la presidenza di Romano Prodi, ha pubblicato un tweet attraverso l’account ufficiale del ministero in cui esprime “speranza per una coesistenza pacifica tra Israele e Palestina”.
I rappresentanti del governo palestinese hanno accolto con entusiasmo la notizia, mentre il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman ha detto che “il governo svedese deve capire che le relazioni nel Medio Oriente sono più complesse rispetto al montaggio di un mobile Ikea”. Israele ha richiamato a Gerusalemme per consultazioni il suo ambasciatore in Svezia per discutere quale possa essere la risposta migliore a un atto così “sconvolgente” che potrebbe essere seguito da altre potenze europee.
Gli Stati Uniti hanno definito la decisione di Stoccolma “prematura” perché la pace “potrà arrivare solo attraverso una soluzione negoziata” tra israeliani e palestinesi.
Il parlamento del Regno Unito ha già approvato il 13 ottobre una risoluzione non vincolante per concedere il riconoscimento diplomatico allo stato della Palestina, anche se il primo ministro David Cameron si è opposto. Il portavoce del ministero degli Esteri francese, Romain Nadal, ha dichiarato che la Francia “riconoscerà la Palestina”, anche se non ha specificato quali saranno le prossime mosse in tal senso.
Oggi sono 134 i paesi che hanno riconosciuto la Palestina, su 193 che fanno parte delle Nazioni Unite.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il ritratto di un bambino mutilato a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza ha vinto il World press photo 2025, il concorso fotografico che da 70 anni documenta le complessità del presente.
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta.
In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’inclusione costruita attraverso lo sci e le discipline alpine. Questo l’obiettivo del progetto SciAbile promosso da Bmw Italia e dalla scuola di sci di Sauze d’Oulx.
No other land ha vinto l’Oscar come miglior documentario. Un film, doloroso ma necessario, che racconta la forza della resistenza palestinese.
Condannato nel 1977 per l’uccisione di due agenti, Leonard Peltier – ritenuto da molti un prigioniero politico – finirà di scontare la sua pena ai domiciliari.
In un Volvo Studio ampliato e rinnovato torna un programma culturale che esplora l’interazione creativa tra arte, musica e innovazione, riflettendo l’approccio olistico del marchio alla sostenibilità e alla valorizzazione della persona.
Mentre in molte aree del pianeta si acuiscono i conflitti, l’Italia relega la cooperazione allo sviluppo, un pilastro della politica internazionale, a una “comparsa” senza soldi.