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Filtra l’aria esterna dal particolato, misura la C02, rimuove allergeni, virus e batteri dispersi nell’aria. Succede sulla nuova Range Rover Velar.
A dire il vero non è una novità assoluta, anche se il livello raggiunto rappresenta un’evoluzione degna di nota. E, sempre a dire il vero, non è certo una ragione d’acquisto prioritaria quando si valuta un’auto nuova. Eppure… La stagione dei pollini, quella che ancora in questo periodo dell’anno in alcune zone climatiche provoca l’inasprimento delle allergie, può essere per molti una valida ragione per valutare quanto stiamo per raccontarvi. Sulla nuova Range Rover Velar è disponibile un sistema, si chiama Cabin air purification plus che, come anticipa il nome, trasforma l’abitacolo dell’auto in un ambiente più sano, combinando una serie di innovazioni che vanno molto oltre i normali filtri che sulla quasi totalità delle auto rispondono a questa esigenza.
Non parliamo tanto, o non solo, delle emissioni di polline prodotte dalle piante più comuni come aceri, pioppi, querce, betulle, variabili in funzione di fattori come temperatura e precipitazioni, livelli di CO2 e distribuzione geografica. Piuttosto dell’inquinamento atmosferico delle nostre città: secondo il rapporto Mal’aria di città 2023 di Legambiente, l’annuale analisi sullo stato dell’inquinamento atmosferico delle città italiane capoluogo di provincia, nel 2022 sono 29 le città, tra quelle di cui si hanno a disposizione i dati, che hanno superato il limite di 35 giorni di sforamento previsti per il PM10: su tutte Torino, seguita da Milano, Asti e Modena. Anche per il PM2.5 la situazione di criticità è analoga a quella appena descritta. Molte le città vicine al limite legislativo attuale per il biossido di Azoto (NO2), con le situazioni più critiche a Milano, Torino e Palermo.
Il problema è più sentito nelle grandi città, dove continua a essere alta anche la concentrazione di altri inquinanti, tra cui ossidi di azoto (NOx), di zolfo (SOx) di carbonio (CO) e benzene, tutte sostanze nocive per l’ambiente e la salute, che possono trovarsi in notevoli quantità anche negli ambienti chiusi, come l’abitazione, o l’abitacolo di un’auto.
Allora vediamo come funziona il sistema messo a punto sull’ibrida Range Rover Velar, che non risolve tutti i problemi appena elencati sopra chiaro, ma ne risolve molti. In sintesi, il Cabin air purification plus è un sistema che contribuisce a purificare l’aria interna con l’obiettivo di migliorare il comfort e la serenità di guida durante un viaggio. Come funziona? Si tratta di un sistema di filtrazione dell’aria che grazie a sensori esterni e interni rileva la concentrazione di polveri sottili, visualizzandone e poi riducendone il livello di PM2.5 all’interno del veicolo.
Ma non è tutto. A questa funzione si aggiunge un sistema di ionizzazione che monitora anche i livelli (interni ed esterni all’auto) di CO2. Per poi agire, riducendo la quantità di anidride carbonica presente a bordo, introducendo automaticamente aria esterna fresca quando necessario. Pensate che è possibile cambiare l’aria all’interno dell’auto stando comodamente seduti sul divano di casa, prima di un viaggio magari; basta utilizzare l’app dallo smartphone e ogni viaggio comincerà con un’ottimale qualità dell’aria.
E qui veniamo al tema allergie. Il sistema, secondo una nota della Casa, ionizzando le singole particelle, rimuove anche allergeni, virus, batteri dispersi nell’aria e odori. In pratica purifica l’aria, parametro verificabile dai passeggeri attraverso l’Air quality index, che mostra anche l’indice della qualità dell’aria esterna rispetto alla posizione in cui ci si trova. Questo è possibile grazie alle informazioni fornite dal sistema di navigazione, capace di mostrare le previsioni sulla qualità dell’aria anche delle destinazioni in cui si è diretti.
Tutto questo succede a bordo della nuova Range Rover Velar, appena rivista&corretta sia dal punto di vista del design, degli equipaggiamenti, ma soprattutto migliorando l’efficienza della versione ibrida ricaricabile (identificabile dalla sigla P400e), che grazie all’aumento delle dimensioni della batteria adesso offre un’autonomia elettrica dichiarata di 64 chilometri, conservando immutato il sistema ibrido che vede un motore elettrico da 105 kW accostato a un motore a benzina di 2 litri di cilindrata, con emissioni di CO2 dichiarate di 38 g/km e consumi di 1,6 l/100 km. La ricarica della versione plug-in è possibile sia in corrente continua, con una carica dallo 0 all’80 per cento in 30 minuti, o dalla presa di casa, in circa due ore e mezza.
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