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Inquietante aumento, in Francia, di aggressioni – verbali e fisiche – contro persone Lgbt, secondo i dati ufficiali del ministero dell’Interno di Parigi.
Nel corso del 2019, le aggressioni a carattere omofobo contro persone Lgbt sono aumentate fortemente in Francia. Secondo un bilancio reso noto sabato dal ministero dell’Interno, lo scorso anno le forze dell’ordine transalpine hanno recensito 1870 casi in tutto, contro i 1380 del 2018. Si tratta, ha spiegato lo stesso ministero, di una crescita del 36 per cento.
Homophobic and transphobic crimes rose 36% in France in 2019 | #LGBT+ https://t.co/wNJ9JObJKf
— Openly ?️? (@Openly) May 18, 2020
L’aumento dell’odio nei confronti di omosessuali, gay e transgender è confermato d’altra parte da un altro dato: quello relativo alle denunce che sono state depositate nel corso del tempo. Anch’esse, infatti, sono cresciute fortemente (del 33 per cento) rispetto all’anno precedente.
“Si tratta – ha aggiunto il ministero – di cifre che testimoniano come l’omofobia e la transfobia presentino un profondo radicamento nella società”. E “si inquadrano in un contesto più ampio di aumento degli atti di odio e degli estremismi identitari”. Senza dimenticare che, secondo le organizzazioni non governative che si occupano di diritti Lgbt, i dati ufficiali sarebbero nettamente inferiori rispetto a quelli reali. Ciò in quanto molte aggressioni non emergono: chi le subisce ha paura di ritorsioni in caso di denuncia formale presso le autorità e dunque preferisce lasciare i fatti nell’ombra.
La France dégringole au classement ILGA Europe depuis 2017 et les actes homophobes ont augmenté de 36% en 2019 : ce 17 mai, journée mondiale contre les LGBT-phobies, je signe cet appel au gouvernement à enfin agir contre les discriminations et violences. https://t.co/2lsWhatdvy
— Boris VALLAUD (@BorisVallaud) May 17, 2020
Analizzando nel dettagli le cifre fornite dal ministero francese, si scopre che nel 33 per cento dei casi le aggressioni sono state verbali – sotto forma di ingiurie. Le violenze fisiche o sessuali sono invece pari al 28 per cento dei casi. Per quanto riguarda invece le vittime, nel 75 per cento dei casi si tratta di uomini, e nel 62 per cento di persone giovani, di meno di 35 anni.
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In molti casi, tra l’altro, si tratta di aggressioni che hanno luogo in famiglia. Si teme per questo che il confinamento imposto nel 2020, nel periodo più duro della crisi del coronavirus, possa aver esasperato il fenomeno. Per questo il governo di Parigi aveva previsto uno stanziamento di 300mila euro per consentire alle persone Lgbt più in difficoltà di potersi pagare delle notti in albergo.
Una situazione che, secondo le associazioni, sarebbe peggiorata anche in Italia. In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, che si è celebrata il 17 maggio, Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, ha indicato che nel nostro paese sarebbero oltre 50 ogni giorno le persone che subiscono discriminazione e violenza. E anche da noi il fenomeno risulta peggiorato nel corso del confinamento. Senza dimenticare che, secondo un sondaggio effettuato nelle scuole del Lazio, oltre il 34 per cento degli studenti pensa che l’omosessualità sia sbagliata e il 10 per cento che si tratti di una malattia.
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