Presente al corteo l’attivista svedese ha detto: “Non puoi dire di lottare per la giustizia climatica se si ignora la sofferenza dei popoli emarginati”.
Siria, la Croce Rossa entra nella città assediata di Madaya
Nella città assediata di Madaya, in Siria, è arrivato un convoglio di aiuti umanitari della Croce Rossa. Quattrocento persone potrebbero essere evacuate.
La notizia è arrivata nel pomeriggio dell’11 gennaio. Un convoglio della Croce Rossa internazionale è riuscito a penetrare a Madaya, a poche decine di chilometri dalla capitale della Siria, Damasco, e dalla frontiera libanese. Assediata da sei mesi dall’esercito del presidente Bashar al Assad, la città vive in condizioni devastanti. Da ottobre, le organizzazioni umanitarie non erano più riuscite a fornire rifornimenti ai 42mila abitanti, ridotti letteralmente alla fame. Solamente all’inizio di gennaio il regime siriano ha autorizzato l’ingresso di nuovi convogli di aiuti.
Alcune agghiaccianti immagini di corpi nudi, inermi e deperiti, sormontati da occhi sbarrati di bambini che non mangiano da giorni, hanno fatto il giro del mondo. Secondo Medici senza frontiere, solo dall’inizio di dicembre 23 persone sono morte di stenti. Quasi nessuno in città riesce a procurarsi cibo: i prezzi sono aumentati vertiginosamente e un chilogrammo di farina costa ormai 90 euro, secondo quanto riferito da osservatori locali.
#BREAKING first trucks entering #Madaya #Fouaa #Kefraya. Offloading of aid expected to last throughout night #Syria pic.twitter.com/sGD6uMnlqT
— Pawel Krzysiek (@PKrzysiekICRC) 11 Gennaio 2016
Così, c’è chi mangia le foglie degli alberi per sopravvivere. “Da quindici giorni – ha raccontato un ragazzo di 17 anni all’agenzia Afp – non abbiamo quasi nulla. Ho visto con i miei occhi un uomo uccidere dei gatti. Altri rovistano nella spazzatura. Altri ancora mangiano l’erba. Abbiamo chiesto agli uomini armati di darci qualcosa, ma si sono rifiutati di farlo”. “Due camion carichi di generi alimentari ed altri due pieni di coperte sono entrati a Madaya attorno alle 17 (le 16 in Italia, ndr)”, ha annunciato un responsabile della Croce Rossa siriana.
Nel frattempo, sui social network sono apparse le prime foto del convoglio umanitario. Allo stesso modo, tre furgoni sono entrati a Fua e altri tre a Kafraya, due località popolate da musulmani sciiti, accerchiate dai ribelli nella provincia di Idleb, ad oltre 300 chilometri da Damasco.
Our team is on the way to #Madaya. Convoy to #Foua #Kefraia is also moving #Syria pic.twitter.com/56rx20RnvM
— ICRC Syria (@ICRC_sy) 11 Gennaio 2016
Secondo quanto riferito da Pawel Krzysiek, portavoce del comitato internazionale della Croce Rossa in Siria, in tutto sono 44 i veicoli preparati per dare sollievo alla popolazione di Madaya, e 21 quelli diretti nelle altre città. A partecipare all’operazione ci sono anche la Mezzaluna Rossa e le Nazioni Unite, che faranno arrivare agli abitanti anche medicinali e latte per i neonati.
Ciò, tuttavia, non basterà a risolvere le situazioni più gravi. È per questo che Stephen O’Brien, responsabile delle operazioni umanitarie dell’Onu nella nazione mediorientale, ha spiegato che circa 400 persone “che rischiano seriamente di morire” potrebbero essere evacuate nelle prossime ore.
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