Malta ha legalizzato la cannabis per fini ricreativi

È il primo paese europeo a farlo e la legge sarà operativa entro pochi giorni.

Il parlamento di Malta ha votato a favore della legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo. La legge, presentata dal governo del laburista Robert Abela, consente di possedere fino a sette grammi di sostanza, coltivare nel proprio domicilio fino a quattro piante e di detenere in casa fino a 50 grammi di infiorescenze essiccate. Inoltre, verranno creati locali ad hoc dove consumare la sostanza, sulla falsa riga dei coffee shop olandesi.

Restano alcuni divieti

Fumare marijuana o hashish in pubblico resterà vietato, mentre chi verrà scoperto con una quantità di cannabis superiore a sette grammi ma inferiore a 28 si vedrà comminata una multa massima di 100 euro. Per i minori resta il divieto di consumo ma in caso venissero scoperti non si andrà nel penale e verranno inseriti in appositi programmi statali di sensibilizzazione e recupero.

Il ministro maltese dell’Uguaglianza, Owen Bonnici, ha definito “storico” il voto del parlamento, sottolineando come questo frenerà il narcotraffico e offrirà ai cittadini di Malta un modo sicuro e organizzato per avere accesso alla cannabis. La legge è passata con 36 voti favorevoli e 27 contrari e nei prossimi giorni arriverà la firma ufficiale del presidente della Repubblica, George William Vella. A quel punto la legalizzazione sarà ufficiale e questo renderà Malta il primo paese europeo a consentire il consumo di cannabis per scopo ricreativo.

La situazione nel resto d’Europa

Alcuni paesi europei come l’Olanda non prevedono ufficialmente questa possibilità, che è però tollerata dalle autorità sotto forma di norma consuetudinaria. In Lussemburgo a ottobre il governo ha presentato una legge per la legalizzazione della marijuana per fini ludici che è appoggiata da un’ampia maggioranza. Si attende per le prossime settimane il voto del parlamento che appare una formalità, ma che farà comunque slittare l’implementazione al 2022 inoltrato.

Qualche settimana fa anche il nuovo governo della Germania ha incluso nel suo programma la legalizzazione della marijuana. In Italia invece nel mese di settembre sono state raccolte le firme per indire un referendum sul tema, che dovrebbe tenersi in primavera.

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Che la proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis fosse di quelle destinate a sollevare polveroni, era abbastanza prevedibile. Nata dall’iniziativa di un intergruppo parlamentare che ha raccolto adesioni trasversali (dal Partito democratico a Forza Italia, passando per il Movimento 5 stelle, Scelta civica e Sinistra ecologia e libertà), altrettanto trasversalmente infatti l’ipotesi della legalizzazione delle droghe leggere sta dividendo