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Sabato 23 aprile si inaugura la Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri a Lodi, la sua città. 108 colonne che guideranno la crescita di altrettanti alberi. Una meraviglia dell’uomo in armonia con la natura da non perdere.
Si inaugura sabato 23 aprile la Cattedrale vegetale, un’opera dell’artista di Art in nature Giuliano Mauri, scomparso nel 2009. Un’eredità, un progetto, considerato il suo testamento artistico, nel quale immagina una cattedrale vegetale per la sua città. Per l’occasione interverrà il critico d’arte Philippe Daverio e seguirà un concerto.
Giuliano Mauri l’ha pensata e progettata proprio per la sua città. Qui infatti è nato nel 1938 e ha mosso i primi passi artistici ma è nel 1981, dopo l’incontro con Vittorio Fagone e Dieter Ronter, che inizia la sua carriera artistica nell’ambito del nascente movimento europeo Art in nature come unico artista italiano insieme a Hermann Prigann e Nils Udo.
La Cattedrale vegetale voluta a Lodi è qualcosa di diverso da un’opera architettonica, religiosa o estetica. Significa, in tempi così incerti e bui, credere in un luogo di culto e di aggregazione dove esiste solo la natura con le sua forza e i suoi silenzi. È un invito a contemplare il cielo e pregare ognuno a proprio modo, o semplicemente lasciar fluire i pensieri ed essere dentro l’opera.
La Cattedrale sorge a Lodi sulla riva sinistra del fiume Adda nell’area “Ex Sicc” e la direzione artistica dei lavori è stata coordinata dai figli di Mauri. Occupa un’area di 1.618 metri quadri, costituita da 108 colonne di legno – dal diametro di 1,20 metri ciascuna – e alta 18 metri, lunga 72 e larga 22,48 metri. La struttura ospita 108 alberi guidandone la crescita.
La prima Cattedrale vegetale è stata realizzata nel 2001 ad Arte Sella a Borgo Valsugana, in provincia di Trento, l’idea risale però agli anni Ottanta. Ora quest’opera è un’immagine simbolo della valle e l’installazione accoglie migliaia di visitatori l’anno. La seconda Cattedrale, iniziata dall’artista e portata a termine dalla famiglia, è nel Parco delle Orobie (Bergamo), in un contesto isolato, meno frequentato e noto forse ma comunque visitato da migliaia di persone. Questo essere completamente in mezzo alla natura, incontaminata e pura, è ancor più in linea con quest’istallazione di Art in nature.
Mauri costruisce architetture vegetali con l’intento di recuperare un dialogo profondo con i luoghi. In questa direzione si è sempre collocato il suo lavoro, attento a lasciare i segni minimi, essenziali, lievi, nella prospettiva di una sorta di continuità, o di reciproco completamento tra arte e natura. Mauri stesso disse:
La Cattedrale rappresenta un’idea di magnificenza, un ordine e una sacralità del luogo, ho sempre voluto dare corpo a questa fratellanza che esiste tra il luogo e la sacralità della terra e di questi elementi che si innalzano che sono gli alberi. In questo c’è dentro tutta la filosofia del mio lavoro. Il luogo non mi dimentica e questo mi fa felice, mi piace pensare che la gente attraverserà questo luogo pensando al perché è stata costruita, al perché si è fatta, una domanda che la gente si farà da sé, rendendosi conto che l’opera vale il posto.
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