
Le comunità energetiche rinnovabili sono indispensabili per la transizione ecologica e hanno vantaggi ambientali, economici e sociali. Ecco come funzionano.
Grazie ad un impianto fotovoltaico di 23 mila metri quadrati, la linea M1 della metropolitana di Milano viaggia ad energia rinnovabile.
La linea M1 che collega la città da nord-est a ovest, la
“rossa” per gli habituè della Milano sotterranea, è
parzialmente alimentata ad energia fotovoltaica. Questo è
l’unico esempio in Italia e in Europa di metropolitana alimentata
dal sole e a pensarci bene sembra quasi un ossimoro: un mezzo di
trasporto pubblico che praticamente non vede mai il sole, riesce
comunque a viaggiare sfruttando questa fonte di energia pulita.
E tutto ciò grazie all’impianto installato sul tetto del
deposito ATM di Precotto e di ben 23 mila metri quadrati (quasi
quattro campi da calcio). I treni che si muovono lungo i circa 30
chilometri della linea sotterranea, funzionano così ad
energia rinnovabile.
L’impianto fotovoltaico è in grado di produrre 1,4 milioni
di kilowattora l’anno, il che si traduce in un significativo
risparmio di energia e di emissioni nocive. Il metrò a basso
impatto, infatti, dalla sua attivazione (fine novembre 2009) ha
permesso di ridurre le emissioni inquinanti di circa 70 mila Kg di
CO2.
“L’avvio dell’attività del tetto fotovoltaico del deposito
di Precotto – spiega Elio Catania, presidente e ad di Atm –
è un tassello importante del piano d’efficienza energetica
messo a punto da Atm a partire dal 2008. Il progetto, che coinvolge
tutti i processi produttivi, porterà ad un risparmio medio
di 14 milioni di kWh/anno di energia elettrica tra il 2007 e il
2010.”
Il tetto del deposito di Precotto è stato dato in
concessione a Dedalo ESCO, società di servizi integrati per
l’energia nata a Bergamo nel 2008. La società ha messo a
punto l’impianto interamente a proprie spese, corrispondendo ad ATM
un canone per l’affitto del tetto e ripagandosi dell’investimento
tramite il Conto Energia.
In questo modo l’azienda dei trasporti milanesi, non solo incassa
un affitto, ma paga il fotovoltaico un prezzo prestabilito
inferiore a quello di mercato, risparmiando sulla bolletta
elettrica e, di conseguenza, facendo risparmiare il cittadino.
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