Gender equality e rinnovabili al centro della sostenibilità di Michelin

La nota società di pneumatici Michelin presenta a Cuneo il bilancio di sostenibilità. Crescono le energie rinnovabili e si riducono le emissioni di CO2.

Certificazione “gender equality”, riduzione delle emissioni di CO2 coerenti con l’obiettivo di neutralità al 2050 e performance finanziarie superiori al 2019: sono i risultati concreti della strategia di sostenibilità messi in opera dalla Michelin, brand di pneumatici conosciuto in tutto il mondo.

Nella nuova sede di Confindustria Cuneo, infatti, il presidente e amministratore delegato di Michelin Italiana, Simone Miatton, ha presentato il bilancio di sostenibilità della società, un report realizzato da Ernst&Young, che conferma l’impegno a favore della trasparenza e della tracciabilità delle performance ambientali.

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Il presidente e direttore di Michelin Italiana Simone Miatton © Michelin

Michelin punta su people, planet e profit

Sono positive le notizie che emergono dall’analisi dei dati di produzione e di vendite che vedono il 2021 ai livelli del 2019. Infatti, nonostante le difficoltà che la pandemia ha costretto ad affrontare nel 2020, il 2021 è stato un anno caratterizzato da una progressiva ripresa.

Il parziale ritorno alla normalità, nonostante le tensioni sui prezzi e l’approvvigionamento di alcune materie prime, ha consentito di ritrovare una sostanziale crescita, grazie all’applicazione della strategia “All Sustainable” che si sviluppa attraverso i suoi tre assi: People, Planet e Profit.

L’importanza che Michelin rivolge a questo tema è confermata dall’ottenimento, nel 2022, della certificazione gender equality promossa dal Winning women institute, che annovera Michelin Italiana tra le aziende più virtuose sulla parità di genere. Un risultato che rappresenta una tappa concreta nella costruzione di un ambiente di lavoro sempre più inclusivo e in grado di sostenere lo sviluppo del potenziale di ogni dipendente.

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Due stabilimenti di Michelin fanno affidamento per il 100 per cento su energie rinnovabili © Michelin

Un certificato per la gestione sostenibile dei pneumatici

Parallelamente al rafforzamento del legame interpersonale e sociale, fa sapere Miatton, sono stati intensificati gli sforzi nella sfera della sostenibilità per l’ambiente, pilastro fondamentale per un modello di business e di crescita virtuoso. Il continuo efficientamento energetico dei siti produttivi in Italia e l’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili certificate, sono alcune delle iniziative introdotte da Michelin che hanno permesso nel 2021 di ridurre le emissioni di 4.445 tonnellate di CO2, l’equivalente delle emissioni annuali di una flotta di oltre 100 camion.

L’impegno per promuovere la sostenibilità si concretizza anche nell’individuazione e messa in opera di azioni volte a coinvolgere e ispirare partner strategici nel campo della mobilità. Con questo obiettivo Michelin ha istituito l’attestato di gestione sostenibile dei pneumatici, riconoscimento destinato alle flotte dell’autotrasporto.

L’attestato misura le emissioni di CO2 e le materie prime risparmiate attraverso la riscolpitura (quell’operazione che consiste nel ripristinare la profondità del battistrada) e la ricostruzione dei pneumatici. Sono state 31 le aziende del trasporto che nel 2021 hanno ottenuto il certificato, riducendo complessivamente le emissioni in atmosfera di CO2 di 5mila tonnellate e risparmiando oltre 1800 tonnellate di materie prime, la quantità di risorse necessarie per produrre 26.428 pneumatici.

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Una fase della produzione in uno stabilimento di pneumatici Michelin © Michelin

Già due stabilimenti usano il 100 per cento di energia rinnovabile

Nello specifico, per quanto riguarda le attività ambientali, gli interventi di efficientamento energetico apportati nel corso 2021 hanno permesso:

  • una riduzione del consumo di energia totale del 33 per cento rispetto al 2019;
  • una riduzione delle emissioni di CO2 nel triennio 2019-2021 superiore a 13mila tonnellate, ovvero una diminuzione del 20 per cento rispetto al 2010;
  • il 100 per cento dell’energia acquistata da fonti rinnovabili nei siti industriali di Torino ed Alessandria.

Questi elementi rendono raggiungibile, secondo quanto dichiarato nella conferenza stampa di presentazione del bilancio, l’obiettivo di abbattere del 50 per cento le emissioni nel 2030 rispetto ai valori del 2010. Inoltre, l’approccio circolare nella gestione dei rifiuti ha valorizzato il 97 per cento dei rifiuti di stabilimento con obiettivi ancor più ambiziosi.

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