L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Aumenta il numero delle vittime per il caldo alla Mecca, Hajj: sono oltre 1.301 i morti. La stragrande maggioranza erano pellegrini irregolari.
Le autorità saudite hanno aggiornato ieri, domenica 23 giugno, il numero dei pellegrini che nelle scorse settimane hanno perso la vita durante il Hajj alla Mecca: 1.301 persone, di cui l’83 per cento erano pellegrini non registrati tramite le agenzie che organizzano il pellegrinaggio nella città santa musulmana. La stragrande maggioranza è deceduta a causa delle temperature di oltre 50 gradi Celsius raggiunte nelle giornate destinate alla marcia sul monte Arafat.
A complicare la gestione sanitaria nel soccorrere chi ha avuto malori è stato proprio l’alto numero di pellegrini irregolari arrivati quest’anno. L’Arabia Saudita richiede che ogni pellegrino acquisti una delle 1,8 milioni di licenze disponibili per accedere legalmente alla Mecca. Queste licenze possono costare diverse migliaia di euro e la cifra cambia in base allo Stato di partenza. I pellegrini sprovvisti di licenza non viaggiano in autobus turistici organizzati, dotati di aria condizionata o di facile accesso all’acqua e alle scorte di cibo.
Oltre ad aver complicato la gestione dei malori, l’alto numero di pellegrini irregolari ha reso difficile l’identificazione di molte delle vittime, conclusasi solo questo weekend.
Dopo l’annuncio di Riyad, le autorità egiziane hanno revocato le licenze a 16 agenzie che organizzavano il pellegrinaggio verso le città sante illegalmente.
Il bilancio ufficiale tra gli egiziani è di 31 persone, ma secondo l’agenzia di stampa ReutersReuters e altri organi di informazione, sarebbero stati tra i 500 e i 600 gli egiziani morti durante il pellegrinaggio.
Sabato 22 giugno, il gabinetto di governo si è riunito e ha pubblicato un report relativo a quanto successo in Arabia Saudita. Il rapporto, che è stato esaminato dal Consiglio dei Ministri, afferma che alcuni operatori non hanno rilasciato i visti corretti, per cui i titolari non sono potuti entrare nella città santa della Mecca e sono stati costretti a entrare attraverso i sentieri del deserto a piedi. Il rapporto ha anche accusato alcune compagnie di non aver fornito una sistemazione adeguata, lasciando i turisti esposti al caldo.
Il bilancio esatto del numero totale di morti nel Hajj di quest’anno potrebbe ancora aumentare, poiché i governi sono a conoscenza solo dei pellegrini che si sono registrati e che si sono recati alla Mecca come parte della quota del loro Paese.
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