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I cieli stellati immortalati da fotografi ed esperti dei principali osservatori astronomici italiani sono protagonisti della mostra A che punto è la notte.
Era ormai un anno fa quando Chiara Righi ha proposto a Simone Iovenitti di esporre le sue fotografie del cielo. Doveva essere una mostra monografica con pochi e selezionati scatti. Poi i due giovani astrofisici e ricercatori – dottorato in corso all’Università degli studi di Milano per lui e post-doc all’Inaf-osservatorio di Brera per lei – hanno deciso di pensarla più in grande e di coinvolgere altri dodici osservatori astronomici e cinque fotografi professionisti.
Il 12 settembre, al centro civico Verdi di Segrate, in provincia di Milano, apre le porte la mostra scientifica di astrofotografia intitolata A che punto è la notte, realizzata dall’associazione culturale Physicalpub. Resterà in Lombardia fino al 18 ottobre, per poi spostarsi al Festival della scienza di Genova dal 21 ottobre al 1 novembre.
“A che punto è la notte” è una frase che è stata scelta appositamente “perché ci dava l’idea della frontiera, del punto limite a cui siamo giunti nella ricerca astronomica e astrofisica”, ci spiega Iovenitti, curatore dell’esposizione. Sono gli occhi di fotografi professionisti – tra cui Chiara Righi, Davide Trezzi, Daniele Boffelli, Francesco Dall’Olmo e Lorenzo Ranieri Tenti –, di ricercatori e degli esperti di alcuni dei principali osservatori astronomici italiani, sia professionali che amatoriali, a mostrarci le meraviglie della notte in 54 fotografie.
“L’obiettivo della mostra è comunicare la conoscenza che noi oggi abbiamo del cosmo – continua Iovenitti –, in modo da fare capire quanto in là siamo giunti e dare l’impressione di dove vogliamo arrivare; quali sono le prospettive, quali le strade aperte e quali i filoni di ricerca su cui siamo più attivi, soprattutto in Italia”. Ma non è l’unico: l’altro grande intento è quello di promuovere gli enti locali che si occupano di valorizzare la passione e lo studio dell’astronomia. Motivo per cui gli organizzatori della mostra hanno prediletto gli osservatori astronomici italiani, a discapito delle grandi agenzie mondiali.
Anche la scelta delle fotografie ha seguito dei criteri ben precisi: “Abbiamo scartato delle foto che all’apparenza erano belle ma un po’ ‘alla Instagram’, per dare vantaggio ad altre che magari potevano risultare meno belle ma che invece mostravano nel dettaglio dei fenomeni o degli oggetti esattamente come appaiono”.
La mostra è aperta a tutti ed è gratuita. Ogni lunedì alle 21:00 inizia un tour guidato con gli esperti di Physicalpub, insieme ad esterni e invitati a sorpresa, mentre ogni venerdì alla stessa ora, nell’auditorium adiacente allo spazio espositivo, si tengono delle conferenze scientifiche di approfondimento con esperti mondiali nel campo dell’astrofisica. E per chi volesse visitare la mostra autonomamente, è possibile approfondirne i contenuti attraverso le didascalie accanto alle foto e i qr code, che rimandano a un’audioguida online gratuita su una piattaforma appositamente sviluppata da Physicalpub e raggiungibile dai propri smartphone.
L’esposizione è indirizzata anche alle scuole, che potranno usufruire di un tour dedicato con i membri dell’associazione culturale. I contenuti saranno calibrati sulla base del livello e dell’età dei visitatori, con la possibilità di affrontare diversi percorsi tematici durante le visite accompagnate: i colori, la gravità, il sistema solare, i movimenti, i raggi gamma, le stelle e le galassie. “Tutte le scuole che parteciperanno – ci spiega il curatore – potranno presentare un progetto per l’utilizzo di un telescopio. Una commissione scientifica si occuperà di valutare i singoli progetti e quello migliore se lo aggiudicherà”. Nella speranza che la passione per l’astronomia e per lo studio del cielo conquistino anche le nuove generazioni.
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