
Il Forte di Bard è un gioiello architettonico d’altri tempi che oggi rivive grazie ad arte e cultura. Una location suggestiva per grandi mostre in un paesaggio unico.
Al Forte di Bard in Valle d’Aosta una mostra raccoglie il mondo animale in 77 splendidi “ritratti” scattati in giro per il mondo da Stefano Unterthiner. Fino al 2 giugno 2020.
È come essere in viaggio con Stefano Unterthiner visitare la mostra On assignment, una vita selvaggia in programma al Forte di Bard fino a giugno 2020. La testimonianza dei suoi dieci anni intorno al mondo per National Geographic magazine diventati poi reportage eccellenti di fotografia naturalistica. Un modo affascinante per scoprire il mondo animale e il suo rapporto con l’uomo.
Saranno esposti al Forte 77 ritratti – sì, ritratti anche se i protagonisti sono degli animali – scattati dal 2009 al 2019, gli anni che Stefano Unterthiner ha lavorato su commissione per il National Geographic magazine (tra l’altro Stefano è il primo italiano a farne parte nella storia della fotografia moderna). Queste foto sono state scelte da dieci reportage diversi, realizzati in Italia e all’estero, e danno vita a una retrospettiva che vuole invitare il pubblico a scoprire il mondo della fotografia naturalistica provando a raccontare, attraverso la vita e lo sguardo di un grande fotografo, il nostro rapporto con la natura e le altre specie.
Due i lavori dedicati al nostro paese, il primo è stato realizzato nel 2013 e si concentrava sulla fauna alpina del primo Parco nazionale italiano: il Gran Paradiso. Del 2016 invece il reportage sul falco grillaio, una piccola specie di rapace che si trova nella città storica di Matera. In mostra anche gli scatti di una spedizione lunga cinque mesi in uno tra i luoghi più selvaggi e incontaminati del nostro pianeta, le isole Crozet (un arcipelago sub-antartico di piccole isole nell’Oceano indiano meridionale) dove Stefano ha immortalato il pinguino reale e altre specie subantartiche. E ancora: le foto del cigno selvatico ritratto in Giappone; quelle dell’entello un primate venerato che lotta per sopravvivere in una delle regioni più aride dell’India o del varano di Komodo in Indonesia.
Leggi anche: Rivelate le prime spettacolari immagini del Wildlife photographer of the year 2019
Stefano Unterthiner è un fotografo naturalista italiano, nato in Valle d’Aosta. È laureato in Scienze naturali e ha ottenuto un Ph.D. in zoologia all’Università di Aberdeen (Scozia). Chiaro dunque che la sua fotografia, oltre ad avere valore artistico, ne ha anche dal punto di vista scientifico perché realizzata con profonde conoscenze specifiche. Si è specializzato nel raccontare la vita degli animali selvatici, trascorrendo diversi mesi a stretto contatto con i suoi soggetti. Così, in mostra al Forte di Bard, ci sarà anche un’anteprima del progetto “Una famiglia nell’Artico”, dedicato al soggiorno di un oltre un anno, che il fotografo e la sua famiglia stanno trascorrendo alle Isole Svalbard, con l’intento di documentare e comunicare il fenomeno del cambiamento climatico. Stefano infatti è particolarmente sensibile alle tematiche di conservazione della natura, con particolare attenzione al rapporto tra l’uomo e la fauna. Lui stesso ha dichiarato:”Uso la fotografia per avvicinare la gente alla natura”.
Leggi anche: Forte di Bard, in Valle d’Aosta la fortezza divenuta polo culturale d’eccellenza
La mostra On assignment, una vita selvaggi è aperta sino al 2 giugno 2010 e il biglietto costa 7 euro. Per gli orari di apertura consigliamo di consultare il sito. Segnaliamo inoltre che giovedì 26 dicembre 2019, alle ore 15:00, è in programma una visita in mostra curata direttamente da Stefano Unterthiner. La visita è gratuita su prenotazione, con ingresso a pagamento della mostra secondo tariffe.
Per prenotare: [email protected] o chiamare il numero 0125 833818.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il Forte di Bard è un gioiello architettonico d’altri tempi che oggi rivive grazie ad arte e cultura. Una location suggestiva per grandi mostre in un paesaggio unico.
Al Forte di Bard gli scatti di Steve McCurry analizzano il processo di adattamento delle popolazioni al territorio montano. Mountain men è una mostra piena di sorprese.
Al Forte di Bard, Paolo Pellegrin racconta il dramma dei migranti nella mostra Frontiers. Nessuna retorica, solo scatti in bianco e nero. Un’esposizione essenziale.
Le fotografie del viaggio di Va’ Sentiero attraverso le montagne di tutta Italia sono in mostra alla Triennale di Milano fino al 7 aprile.
JR a Milano con i volti degli anziani nelle Rsa, a Torino con una mostra su un nuovo progetto. 2 buone occasioni per conoscere l’arte pubblica sociale.
Gallerie e musei italiani si preparano a un nuovo anno di artisti e opere da offrire agli appassionati. Le nostre scelte per le mostre 2023 imperdibili.
Al Premio Cairo 2022, quest’anno a Impatto Zero grazie alla partnership con LifeGate, ha trionfato l’istallazione ibrida di Giulia Cenci: “Untitled”.
Da 13 anni Lodi ospita gli scatti di fotografi da tutto il mondo per raccontare realtà e storie altre. Fino al 23 ottobre per ampliare il proprio sguardo.
Nello splendido Forte di Brad in Valle D’Aosta in mostra Elliott Erwitt – Retrospective, le più significative e iconiche fotografie della sua immensa produzione.