
Lo rivela uno studio che ha analizzato il consumo di cibi ultra-trasformati e lo stato di salute di 450mila europei.
Il futuro della nostra cultura, e delle nostre scuole, è l’insegnamento del rispetto delle culture. Anche quelle alimentari.
Eliezer forse a scuola non potrà mangiare i “cordon bleu”,
quelle crocchette di prosciutto e formaggio. Nadir non può
cibarsi di carne di maiale, di salumi. Il piccolo Krishnan, del
Kerala, davanti a una pietanza carnea si trova in imbarazzo. Ma
anche Stefanino, Erica, Matilde si troveranno male nella mensa
dell’asilo o della scuola se i loro genitori hanno optato per il
consumo di cibi bio o li hanno abituati ad alimentarsi con una
dieta vegetariana. Perché non dare loro la
possibilità di scegliere?
Oggi in Italia sono poche le strutture pubbliche (mense, scuole,
ospedali) che possono venire incontro alle necessità del
passato (la tradizione ebraica impone di non consumare latticini e
carne insieme, per quella musulmana niente carni suine, quella
indiana meridionale è vegetariana) o dal futuro (alimenti
biologici, rinnovata attenzione alla salute).
Il futuro della nostra cultura, e delle nostre scuole, è
l’insegnamento del rispetto delle culture. Anche alimentari.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Lo rivela uno studio che ha analizzato il consumo di cibi ultra-trasformati e lo stato di salute di 450mila europei.
L’etichetta di un alimento deve riportare la data di scadenza o il termine minimo di conservazione. Ecco la differenza e come comportarsi davanti a un cibo scaduto.
Secondo uno studio, le emissioni del settore alimentare basteranno, da sole, a superare l’obiettivo degli 1,5 gradi di aumento della temperatura media globale.
Anche a causa dell’aumento dei prezzi, sempre più persone si vedono negato l’accesso a una dieta sana. L’obesità aumenta, pure nei Paesi a basso reddito.
Per la transizione verso sistemi alimentari sostenibili occorre diminuire la produzione di proteine ad alto impatto: dai legumi agli insetti, ecco pro e contro delle alternative proteiche alla carne.
L’Efsa raccomanda di eliminare le gabbie e le mutilazioni per migliorare il benessere animale, ma per i produttori europei questo si rifletterebbe nell’aumento del costo della carne.
Per la Commissione europea, in alcune zone d’Italia l’inquinamento delle acque da nitrati non sta migliorando o si sta aggravando.
In tutto il mondo crescono superfici agricole coltivate a biologico e produttori, ma serve una spinta ai consumi verso la transizione agroalimentare.
Prima capitale in Europa a farlo, Edimburgo ha sottoscritto il Plant based treaty per promuovere diete vegetali in risposta alla crisi climatica.