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NessunoEscluso è il progetto di Cave Canem che dà una seconda chance ai cani abbandonati perché divenuti aggressivi a causa dei maltrattamenti subiti.
Cani randagi, abbandonati perché aggressivi e fuori controllo: ora per loro c’è un’iniziativa tesa al recupero e al reinserimento nelle famiglie e nel contesto sociale. Si chiama NessunoEscluso ed è un progetto della fondazione onlus Cave Canem che prende come oggetto proprio gli animali definiti “irrecuperabili” e privi di un futuro concreto.
Sono migliaia i cani condannati a una vita di solitudine in un box di canile a causa delle alterazioni comportamentali manifestate che ne rendono difficile la gestione e perciò anche impossibile l’inserimento in famiglia.
Il programma NessunoEscluso è nato con l’obiettivo di fornire un servizio qualitativamente elevato a questa tipologia di “pazienti”, per migliorarne le condizioni di vita nei rifugi e consentire, ove possibile, anche una buona e sicura adozione. La fondazione Cave Canem intende, in questo modo, anche promuovere l’integrazione della normativa vigente perché venga formalmente riconosciuto il diritto all’assistenza e all’accudimento di questi cani, per mezzo di personale estremamente specializzato, in ogni canile e rifugio.
Con NessunoEscluso nasce in questo modo un progetto di recupero per animali maltrattati e resi aggressivi dalle sevizie, sia fisiche sia mentali, operate dall’uomo. Cave Canem con la sua iniziativa intende, perciò, aiutare gli ospiti a quattro zampe dei rifugi di tutta Italia, costretti in box perché di difficile gestione e per questo considerati irrecuperabili dalle autorità competenti. “Si tratta di cani vittime di abbandoni e maltrattamenti che sconfinano, a volte, in vere e proprie torture. Sono soggetti incapaci di relazionarsi nel modo giusto, spesso interessati da alterazioni comportamentali di rilievo sfocianti in manifestazioni di paura passiva quali la fuga e la fobia, o di paura attiva quali l’aggressività”, spiega Federica Faiella, vicepresidente della fondazione.
E sono sempre di più i soggetti a quattro zampe vittime dell’uomo e dei suoi comportamenti. “Sono cani privati del diritto a una vita dignitosa e a quello, fondamentale, dell’adozione e ai quali offriamo una seconda possibilità, accompagnandoli in un percorso di rinascita. Il programma di recupero è coordinato dal nostro dog trainer manager Mirko Zuccari”, aggiunge Faiella.
Il programma è portato avanti con l’impegno costante di un team composto da quindici persone tra cui medici veterinari, educatori cinofili, assistenti di campo, volontari specializzati. Grazie al percorso di recupero, negli ultimi due anni sono stati aiutati quasi 1.500 cani di più canili d’Italia con alterazioni del comportamento di varia entità, 145 dei quali ritenuti di comprovata pericolosità. Il loro reinserimento nelle famiglie è uno dei più importanti traguardi raggiunti in questi ultimi tempi dalle iniziative che hanno visto protagonisti volontari e associazioni.
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