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I cetacei sono stati rinvenuti in una spiaggia remota dell’isola Stewart. Non sono ancora chiare le cause dell’incidente.
In Nuova Zelanda gli spiaggiamenti di massa di cetacei non sono, purtroppo, fenomeni così rari. Lo scorso anno, ad esempio, circa quattrocento globicefali (Globicephala) si arenarono sulla spiaggia di Golden bay, sull’Isola del Sud, mentre si ritiene che il più massiccio spiaggiamento avvenne nel 1918, quando circa mille cetacei rimasero bloccati sul litorale delle isole Chatham. Lo scorso 25 novembre è accaduto di nuovo, circa 145 globicefali, grandi delfinidi dal caratteristico cranio prominente, sono morti dopo essere rimasti bloccati sulla spiaggia di Mason bay, nell’isola Steward, nel sud della Nuova Zelanda.
La notizia del ritrovamento è stata diffusa dai funzionari del Dipartimento per la conservazione neozelandese (Doc), che, dopo la segnalazione di un escursionista, hanno riferito di aver trovato due gruppi di cetacei spiaggiati a poca distanza l’uno dall’altro. Al momento del ritrovamento circa la metà dei globicefali era già morta, mentre i superstiti versavano in gravi condizioni e sono stati sottoposti a eutanasia.
“Purtroppo le probabilità di riportare in mare con successo i globicefali sopravvissuti erano estremamente basse – ha dichiarato il responsabile del dipartimento che ha diretto le operazioni, Ren Leppens. – La località remota, la mancanza di personale disponibile e le gravi condizioni degli animali hanno fatto sì che il trattamento più umano fosse l’eutanasia. Tuttavia è sempre una decisione straziante”.
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Le ragioni di questo spiaggiamento di massa sono ancora ignote ma, come detto, si tratta di un fenomeno frequente in queste acque, specie in questo periodo dell’anno. I funzionari del Doc hanno riferito che avvengono circa 85 incidenti di questi tipo ogni anno, anche se nella maggior parte dei casi riguardano singoli mammiferi marini piuttosto che interi gruppi. I globicefali sono animali dalla spiccata vita sociale e la forte coesione tra i membri del pod potrebbe contribuire a spiegare i grandi spiaggiamenti. Tra le possibili cause di questo episodio, secondo i responsabili del dipartimento neozelandese, possono esserci: “una malattia, un errore di navigazione, caratteristiche geografiche avverse, una rapida ondata di marea, l’inseguimento da parte di un predatore o condizioni meteorologiche estreme”.
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