
L’aumento delle temperature combinato all’innalzamento dei livelli di anidride carbonica nell’aria, causerebbe una maggiore concentrazione di arsenico nel riso, con effetti tossicologici in chi lo consuma.
Primo esperimento all’interno di un punto vendita della catena Jumbo. La birra fatta con il pane raffermo, la zuppa con verdure ammaccate e il sapone con bucce d’arancia.
Parte dall’Olanda una delle iniziative più creative e pragmatiche per la lotta allo spreco alimentare: a fine marzo è stata infatti inaugurata la prima linea di prodotti interamente realizzata a partire dagli scarti: frutta, verdura, pane che invece di essere gettati, vengono riutilizzati per diventare nuovi prodotti alimentari. Un’intera corsia all’interno di uno dei punti vendita della catena olandese Jumbo, a Wageningen, un centinaio di chilometri da Amsterdam, che offre birra prodotta a partire dal pane raffermo, zuppe con verdure ammaccate, sidro di mele con frutti recuperati, sapone vegetale a partire dalle bucce d’arancia.
L’iniziativa fa parte del più ampio programma lanciato a marzo dal Governo olandese “United against food waste” (insieme contro lo spreco alimentare) e declinata dal gruppo olandese Jumbo e altre 18 aziende che hanno collaborato con la la piattaforma “Verspilling is Verrukkelijk”, letteralmente “i rifiuti sono deliziosi”. Gli sforzi olandesi hanno l’obiettivo di dimezzare lo spreco entro il 2030.
Il progetto che coinvolge sia gruppi pubblici che privati, oltre alle università locali, prevede di realizzare una sorta di laboratorio “sul campo”, che aiuti a comprendere come i consumatori rispondano di fronte a questo tipo di offerte e quali possano essere le azioni da adottare per ridurre lo spreco alimentare della piccola nazione nordica – oggi ai primi posti in Europa. “È molto eccitante poter entrare in un negozio di alimentari e comprare prodotti che contribuiscono ad evitare gli sprechi“, ha affermato Louise Fresco, presidente del comitato esecutivo e del gruppo di ricerca dell’università di Wageningen.
La linea di prodotti realizzata a partire dagli scarti alimentari servirà infatti ai ricercatori per capire quali sono i prodotti che vanno per la maggiore, quale sia il packaging migliore e come promuovere birra e ketchup realizzati con cibo ancora commestibile che altrimenti andrebbe buttato, o tutt’al più trasformato in mangime per animali.
E l’esperimento pare funzionare. Secondo la Thomson Reuters Foundation, che ha intervistato uno degli imprenditori che partecipa al progetto, sono stati più di 700 i prodotti venduti, il doppio delle vendite del reparto dedicato al biologico. Un segnale incoraggiante, che potrebbe aiutarci a ridurre quei 220 milioni di tonnellate di cibo buttate ogni anno.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’aumento delle temperature combinato all’innalzamento dei livelli di anidride carbonica nell’aria, causerebbe una maggiore concentrazione di arsenico nel riso, con effetti tossicologici in chi lo consuma.
Il museo Vites, parte della rete Sud heritage, testimonia come l’incontro fra tradizione e innovazione possa favorire la sostenibilità in viticoltura.
Colorato, di stagione, in gran parte vegetariano: dagli antipasti al dolce, ecco come abbiamo composto il nostro menù di Pasqua ideale!
Nelle scuole messicane è entrato in vigore il divieto governativo di cibo spazzatura per contrastare l’emergenza obesità nei bambini.
Secondo il World Happiness Report, la condivisione dei pasti contribuisce a un maggior benessere soggettivo e a livelli più elevati di supporto sociale.
La mancanza di uova negli Stati Uniti porta alla luce un problema importante per il sistema dell’industria alimentare. Una carenza di mercato che si dimentica degli animali.
Lo rivela uno studio che ha analizzato i dati della Corn Belt statunitense, dove si coltiva intensivamente mais ogm: i parassiti hanno sviluppato resistenza alla coltura transgenica.
Dalla gestione dell’acqua ai compost biologici innovativi, il Community learning centre di Dimmerpani è diventato un punto di riferimento per l’agricoltura resiliente. Un’esperienza di successo che parte dalle donne.
Diminuire, o escludere, le proteine animali dalla nostra alimentazione non solo fa bene ma è anche semplice.