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Gli oligoelementi sono detti anche “minerali traccia” e sono presenti in piccole quantità nel nostro organismo, dove svolgono importanti funzioni metaboliche.
Rame, selenio, manganese, cromo, molibdeno, silicio, cobalto, nichel: questi i nomi dei principali sali minerali, fondamentali per mantenere l’equilibrio chimico fisico delle nostre cellule. Fungono infatti da catalizzatori biologici svolgendo la loro azione in molte attività fisiologiche basilari. In sintesi intervengono al fianco degli enzimi favorendone l’attività e offrendo lo stesso aiuto anche agli ormoni e alle vitamine. La carenza di oligoelementi si può presentare sotto forma di stanchezza, nervosismo, mal di testa, abbassamento delle difese immunitarie e altri malesseri non gravi ma cronici.
Il nostro corpo non è in grado di sintetizzare gli oligoelementi che devono quindi essere assunti giornalmente attraversi i cibi. Un’alimentazione varia che attinge dai principali gruppi alimentari (carne, pesce, latte e derivati, cereali, verdure, frutta, legumi) fornisce le necessarie quantità di oligoelementi.
Infatti deve fare attenzione chi segue una dieta restrittiva non solo a livello calorico, ma anche con esclusione di uno o più gruppi di alimenti, perché il rischio di andare in carenza di oligoelementi è dietro l’angolo. Sono a rischio le persone anziane che seguono un regime alimentare monotono, ma anche gli sportivi e le gestanti che presentano un aumento dei fabbisogni nutrizionali a cui non sempre corrisponde la giusta integrazione.
Si deve anche considerare che gli alimenti giungono in tavola depauperati di molti elementi indispensabili – come minerali e vitamine – a causa dei moderni sistemi di coltivazione, di allevamento e di conservazione dei cibi. Scegliere prodotti freschi, biologici e non dimenticare mai di mettere in tavola frutta e verdura è senz’altro un’abitudine da adottare per non perdere il prezioso apporto degli oligoelementi.
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