Oltre le carte, l’immaginario

Le carte vengono spiegate attraverso una lunga serie di significati verbali e simbolici a cui si tenta di dare un valore orientativo

Nei manuali e manualetti sui Tarocchi che si trovano in
circolazione, si dà grande enfasi al significato simbolico
delle singole carte, rivolgendo una particolare attenzione agli
arcani maggiori. Ogni lamina viene spiegata attraverso una lunga
serie di significati verbali e simbolici a cui si tenta di dare un
valore orientativo per poter “leggere” il messaggio che
contiene.

Grande importanza viene data anche le versioni negative, o
rovesciate, delle singole carte. Molto più sbrigativa,
quando è trattata, è la parte che riguarda gli schemi
da adottare per posizionare e interpretare le carte. a, invece
viene detto, a parte alcuni testi base, delle relazioni tra le
carte e dei rapporti esistenti tra le posizioni dello schema e lo
status degli arcani.

In questo modo se una persona fosse in grado di memorizzare i
significati simbolici di tutti gli arcani, magari adottando un
unico schema da usare per una collocazione temporale delle carte,
sarebbe già in grado di leggere i Tarocchi. Ma non è
così. La memoria non è l’elemento essenziale della
divinazione, anche se è vero che la conoscenza del valore
simbolico del singolo arcano è un primo elemento da
analizzare e comprendere.

Se si vuole suonare una chitarra non basta sapere dove mettere le
dita per ottenere un Do, così come conoscere tutti gli
accordi non significa poter suonare una canzone. Il valore della
singola carta non può essere appreso a memoria, sia
perché non può essere univoco, sia perché
rischia di non tenere in considerazione il proprio universo
simbolico e quello del consultante.

L’arcano non ha un significato oggettivo, ma si colloca lungo un
continuum che inizia dove c’è l’esperienza di chi interpreta
e finisce dove si incrocia con quella del consultante. Per
semplificare possiamo dire che ognuno interpreta un arcano in base
alla propria esperienza, utilizzando solo qualcuna delle decine di
definizioni riportate dai manuali. Le definizioni poi si precisano
nel contesto che è fatto: dalla posizione della carta nello
schema, dalle carte che sono attigue o inerenti, dal valore di
status (i condizionamenti di una data posizione) e dall’universo
simbolico che emerge dalla “storia” del consultante.

Per questo si parla spesso dell’importanza immaginativa di chi
legge le carte. E’ questo l’elemento determinate nella costruzione
della storia, quella che il consultante vuole “ri-conoscere” e
analizzare da un punto di vista “insolito” per trovare una risposta
alle sue paure e alle sue incertezze.

Francesco
Aleo

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