Il cucchiaio è una culla. Diario della battaglia di Yuyu contro l’anoressia

Il libro affronta la discesa nel tunnel dell’anoressia, in un viaggio ricco di dolore, paura ma anche speranza.

Un diario di una ragazza, Giuditta Guizzetti. Alias Yuyu.
Il successo prima. Tutti ricordiamo “Mon petit garçon”
colonna sonora di un famoso spot televisivo. E ancora “Bonjour
bonjour”. Ed ecco aprirsi il vortice dello showbiz, tante persone
accanto a lei, feste, eventi, altri brani.
Le difficoltà poi. Le luci della ribalta che si spengono. La
solitudine.

C’è dolore in queste pagine. C’è il racconto di
una malattia: l’anoressia. Un percorso che porta una ragazza bella,
seducente, ammaliante a pesare poco più di 36 chili.
Perché a volte ci si sente soli, abbandonati, abbattuti. E
si arriva a mortificarsi, a infliggersi dolore.
Giuditta è sempre più magra. Sempre più sola.
Anche il bimbo che porta in grembo se ne va con i suoi chili.
Sempre più magra. Sinché non si affida alle cure di
medici e infermieri presso Palazzo Francisci di Todi.

Ma perché? Come si arriva a questo punto? Come si entra
in una malattia del genere? Non c’è una risposta precisa,
razionale, ben delineata. Ci sono gli occhi di una ragazza dolce,
sensibile. Forse troppo fragile. Forse lasciata troppo sola. Una
ragazza preziosa come un diamante. E ancora, come un diamante dura,
ma fragilissima.

C’è dolore in queste pagine, ma c’è anche
speranza. C’è sempre della linfa vitale che vibra in
Giuditta, nelle sue parole, nelle sue espressioni, nei suoi pianti,
nei suoi singhiozzi, in ciò che crea: “così, in
quattro e quattr’otto le ho fatto un paio di orecchini. Come amo
vedere nascere qualcosa da me, dalle mie mani”.

Il diario di una malattia. Uno scandaglio nelle debolezze per
ritrovare la forza. Per capire che “il cucchiaio è una
culla” va riempito di forza, di amore, di semplicità.
Di vita. Di noi.

 

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