Per la prima volta dal 7 ottobre, il Consiglio di sicurezza dell’Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza. Decisiva l’astensione degli Stati Uniti, che non hanno messo il veto.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. Il testo è stato approvato da 14 membri del Consiglio, mentre gli Stati Uniti si sono astenuti.
È la prima volta dal 7 ottobre 2023, giorno di inizio dell’offensiva militare israeliana su Gaza che finora ha ucciso oltre 32mila palestinesi, che il Consiglio approva una risoluzione di questo tipo. La risoluzione è a suo modo storica perché ha carattere vincolante, dunque Israele è tenuta a rispettarla. Inoltre, dopo settimane di raffreddamento nei rapporti tra Israele e Stati Uniti, segna ufficialmente una presa di distanza di Washington da Tel Aviv. Finora infatti l’amministrazione Biden aveva posto il veto alle richieste di cessate il fuoco, con l’astensione invece ha di fatto dato il semaforo verde alla sua approvazione. Nella risoluzione si chiede anche il rilascio immediato degli ostaggi nelle mani di Hamas.
Gelo tra Israele e Stati Uniti
Appena saputo dell’approvazione della risoluzione vincolante da parte del Consiglio di sicurezza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha cancellato la visita di una delegazione israeliana alla Casa Bianca, come aveva già annunciato nel caso in cui Washington non avesse posto il veto. La decisione degli Stati Uniti segna “un chiaro passo indietro e dà ad Hamas la speranza che la pressione internazionale permetterà loro di ottenere un cessate il fuoco senza rilasciare i nostri ostaggi”, si legge in una nota rilasciata dall’ufficio del premier israeliano.
António Guterres, segretario generale dell’Onu, ha chiesto che la risoluzione trovi immediata attuazione, dal momento che ha carattere vincolante. “Il fallimento sarebbe imperdonabile”, ha aggiunto. Nel dettaglio, la risoluzione chiede un cessate il fuoco immediato per tutto il mese del Ramadan. La Russia aveva posto un emendamento perché si introducesse il termine “permamente”, ma non è passato. Nel testo si chiede anche di garantire l’accesso umanitario per far fronte alle esigenze mediche e di altro tipo a Gaza e il rispetto sia da parte palestinese che israeliane degli obblighi ai sensi del diritto internazionale in relazione alle persone detenute.
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