Ma l'Italia ha votato contro 🤦♂️#Palestine pic.twitter.com/Nx7NsJPEYA
— LifeGate (@lifegate) January 2, 2023

Il tragico bilancio per il popolo palestinese deriva da un’escalation della violenza di Israele. Tra i decessi anche 48 bambini.
L’Assemblea generale dell’Onu ha dato mandato alla Corte internazionale di giustizia di valutare le conseguenze legali dell’occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele.
L’Onu ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia di valutare le conseguenze legali dell’occupazione dei territori della Palestina da parte di Israele. La risoluzione arriva proprio mentre in Israele si sta insediando il sesto governo di Benyamin Netanyahu, considerato il più estremista di tutti. E il premier ha definito la presa di posizione dell’Assemblea generale dell’Onu “vergognosa”.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione che chiede alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja di esprimere una valutazione sulle politiche israeliane nei territori palestinesi. I voti a favore sono stati 86, gli astenuti 53. Tra i 26 stati contrari c’è l’Italia.
Nel testo si denuncia un’attività prolungata di “occupazione, insediamento e annessione” da parte di Israele. E si sottolinea che questo ha modificato e alterato anche la composizione demografica, lo status e il carattere della città di Gerusalemme. La Corte storicamente si occupa delle dispute tra stati e in passato è intervenuta diverse volte contro Israele e le sue politiche. L’ultima volta che si era occupata della questione palestinese è stato nel 2004, quando è stata chiamata a esprimersi sul muro costruito da Israele a Gerusalemme Est e in Cisgiordania. In quell’occasione i giudici definirono la fortificazione illegale.
Riyad Mansour, ambasciatore palestinese all’Assemblea generale dell’Onu, ha evidenziato l’importanza che questo voto sia arrivato proprio in concomitanza con l’insediamento del nuovo esecutivo in Israele, “che mira ad accelerare le sue politiche colonialiste e razziste contro il popolo palestinese”.
“Il popolo ebraico non sta occupando la sua terra e non sta occupando la sua eterna capitale Gerusalemme. Nessuna risoluzione dell’Onu può distorcere questa verità storica”, ha detto il premier Benyamin Netanyahu, che ha definito vergognosa la presa di posizione dell’Assemblea generale. Eppure il colonialismo israeliano nei territori palestinesi è un fatto oggettivo.
A partire dalla guerra dei sei giorni del 1967 Israele ha continuato a rosicchiare nuove terre della Cisgiordania e a isolare il popolo palestinese. Gli insediamenti sono circa 280, alcuni ufficiali mentre altri autonomi e nemmeno riconosciuti da Tel Aviv, e ospitano quasi mezzo milione di persone, circa il 15 per cento della popolazione dell’area. Questa colonizzazione ha comportato e continua a comportare l’espropriazione di case e terreni a danno degli abitanti autoctoni palestinesi, che sono anche fortemente limitati nella libertà di movimento.
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